Il Ragioniere generale del comune di Palermo Boushlav Basile allarga le braccia davanti al consiglio comunale. Il bilancio 2020 è quasi impossibile chiuderlo. Troppi ancora i nodi da sciogliere. A quanto pare solo un miracolo può salvare il sindaco e la sua Giunta dai debiti di Palermo.
Relazioni e note scritte dalla Ragioneria di Palazzo delle Aquile che qualche giorno fa sono state riassunte dal Basile e la situazione appare davvero drammatica. La Rap e Amat, che a quanto pare sono in dissesto finanziario per un valore di 18 milioni di euro e il fondo crediti di dubbia esigibilità per il quale servono 90 milioni di euro, sono le crepe più importanti che non fanno dormire sonni tranquilli al sindaco Leoluca Orlando.
Una cifra che si aggira intorno ai cento milioni di euro e le casse di piazza Pretoria dove è rimasta soltanto la polvere. Quindi di fatto il bilancio non si può proprio chiudere.
Ma cosa è il fondo crediti di dubbia esigibilità? E’ un fondo rischi, diretto ad evitare che le entrate di dubbia esigibilità, per le quali non è certa la riscossione integrale, previste ed accertate nel corso dell’esercizio, possano finanziare delle spese esigibili nel corso del medesimo esercizio.
Secondo i nuovi principi della contabilità armonizzata, gli enti locali sono tenuti ad accertare le entrate per l’intero importo del credito, anche qualora non sia certa la riscossione integrale dell’entrata. E a quanto pare il comune di Palermo piuttosto che rimpinguare gradualmente il Fondo crediti, attraverso il metodo del calcolo semplificato ha fatto ‘razzia’ del fondo.
Il risultato? 270 milioni circa da trovare in tre anni a partire dal 2020. Solo Roma e la modifica della norma sugli enti locali potrà salvare il sindaco Orlando e il suo Comune. Anche se è l’ultimo dei suoi mandati.