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Comuni, da Palermo l’attacco a Conte: “Enti locali in bancarotta, il governo non reggerà”

domenica 24 Maggio 2020

Durissima presa di posizione da Palermo contro il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e contro l’esecutivo nazionale. A parlare è Leoluca Orlando, sindaco del capoluogo siciliano, che punta il dito contro la gestione dell’emergenza Coronavirus da parte di Roma in relazione agli aiuti e ai provvedimenti per gli enti locali. “Non c’è Governo che possa reggere alla bancarotta dei Comuni e all’interruzione dei servizi ai cittadini, alle famiglie e alle imprese che ne deriverebbero – ha affermato Orlando – Se il Governo nazionale proseguirà nella strada intrapresa, si assumerà le conseguenze politiche e sociali delle proprie scelte e sancirà il proprio suicidio, con una ‘auto-spallata’. Da settimane i sindaci, tutti i sindaci di tutte le parti politiche continuano a ripetere che il rischio di bancarotta collettiva è sempre più alto ed imminente, ma la risposta è stata una lunga lista di provvedimenti parziali, dilatori ed insufficienti”.

Il primo cittadino di Palermo spiega quali sono le questioni che stanno a cuore ai primi cittadini e il perché della bocciatura dell’operato di Conte: “C’è di fondo il problema di quello che appare un tentativo di delegittimazione istituzionale della figura dei sindaci che si vorrebbe ridotti al ruolo di passacarte di provvedimenti adottati altrove, non concordati, spesso contraddittori. Occorre un urgentissimo cambio di rotta, con provvedimenti immediati del Governo nazionale di cui solo il Presidente del Consiglio può e deve farsi garante e al quale, proprio per questo, abbiamo chiesto un incontro urgente con i Sindaci delle città metropolitane”.

Orlando si fa portavoce del malessere dei sindaci: “Chiediamo innanzitutto una serie di provvedimenti a costo zero per lo Stato, ma che da subito darebbero possibilità di manovra alle amministrazioni comunali – spiega il sindaco di Palermo –: sia ripristinato il potere di ordinanza, che corrisponde alla possibilità che i sindaci esercitino le proprie prerogative; siano aboliti i vincoli del patto di stabilità che rallentano o bloccano del tutto la spesa delle somme già disponibili; siano modificati i parametri dei fondi di accantonamento e per l’utilizzo degli avanzi di amministrazione. A questi provvedimenti, che, lo ripeto, sono del tutto a costo zero, andranno necessariamente aggiunti quelli per il sostegno economico, soprattutto per compensare le fortissime perdite erariali che tutti i Comuni stanno subendo per il taglio di Tosap, Tari, Imposta di soggiorno e certamente anche per le addizionali IRAP e Irpef”.

Per concludere, Orlando parla di alcune delle misure già intraprese durante l’emergenza COVID-19: “Torno infine a chiedere un rifinanziamento pur modesto degli interventi per l’assistenza alimentare e di prima necessità. Le somme stanziate si sono esaurite in poche settimane, segno della violenta crisi sociale in atto, e non c’è più tempo da perdere, in attesa che si superino lungaggini e perplessità sull’effettivo avvio del Reddito di emergenza. La situazione è drammatica ma ancora non irreversibile. Spetta al Governo nazionale e al Presidente del Consiglio fare le scelte necessarie per garantire la tenuta istituzionale e quella democratica del paese, di cui i Comuni sono il terminale nelle comunità locali“.

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