Pino Apprendi ,presidente Antigone Sicilia, scrive al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e chiede di inserire le carceri nel piano della lotta al coronavirus fornendo sanificazione e dispositivi di protezione individuale.
“Presidente della Regione Siciliana, la pandemia coronavirus ormai ha cambiato le nostre abitudini, la nostra vita. Benvengano tutte le precauzioni che possono attivarsi al fine di ridurre possibili contatti con persone positive al virus”.
Per noi che viviamo nelle nostre case, certamente, il disagio e le difficoltà vengono ammortizzate dalla possibilità di potere accedere a servizi che ci consentono di prendere le dovute precauzioni per attenerci alle norme igieniche emanate per scongiurare eventuali contagi”.
“Nei mesi scorsi Lei – prosegue la lettera -, dopo avere visitato il carcere di Agrigento ha evidenziato i gravi problemi riscontrati, problemi presenti in quasi tutte le carceri.
Il Papa, il Presidente della Repubblica, i Magistrati di Sorveglianza, i Garanti dei detenuti e l’Unione Europea hanno sollecitato il Ministro della Giustizia a prendere provvedimenti urgenti per evitare che le carceri diventino dei veri e propri focolai del coronavirus, che creerebbero un appesantimento delle strutture sanitarie con problemi anche di ordine pubblico”.
“Il carcere non é un luogo sicuro contro il virus – sottolinea Apprendi- , come da più parti viene gridato, é impossibile mantenere la distanza individuale prevista. Al momento, in Italia, i casi accertati di soggetti positivi sono un centinaio, di cui 80 fra gli agenti di Polizia Penitenziaria e 20 fra i detenuti.Intanto che il Ministro accolga l’appello a lui rivolto , si chiede a Lei Presidente, d’inserire le carceri nel piano della lotta al virus dotando la Polizia Penitenziaria, tutto il personale sanitario e amministrativo e i detenuti di dispositivi di protezione individuale come mascherine, gel, guanti e prevedendo una adeguata sanificazione di tutti i locali delle suddette carceri siciliane”.