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Coronavirus: “Omessa vigilanza e procurata epidemia nello Stretto”, il caso finisce in Parlamento

domenica 5 Aprile 2020
code imbarco Messina

«Come avevo annunciato la sera del 23 marzo durante la protesta con il sindaco di Messina Cateno De Luca agli imbarchi delle navi che attraversavano lo Stretto di Messina, ho presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno Lamorgese per chiedere di valutare l’avvio di “iniziative di tipo penale per omessa vigilanza e procurata epidemia a carico delle Autorità statali preposte al controllo della mobilità dello stretto di Messina”». Così, in una nota, Nino Germanà, deputato di Forza Italia.

«Nonostante denunciamo da tempo le irregolarità di molti passeggeri che quotidianamente attraversano lo Stretto in barba alle ordinanze ministeriali e regionali, questa sera (ieri sera, ndr) il sindaco di Messina sarà di nuovo costretto a scendere in piazza per richiamare l’attenzione degli organi statali preposti alle operazioni di controllo. Non sarò presente fisicamente ma con i fatti».

«Mi auguro – conclude Germanà – che il Ministro sia coerente, denunci le aurotità statali di controllo della mobilità dello Stretto con la stessa solerzia che ha mostrato nel denunciare il sindaco di Messina».

 

IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE:

forza italia
Nino Germanà

GERMANA’- Al Ministro dell’interno – Per sapere –

premesso che:

a seguito dell’annuncio da parte del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, delle ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, si è verificato un consistente, quanto pericoloso, esodo verso la Sicilia;

in particolare, nella notte del 23 marzo scorso, si sono registrate lunghe code di macchine piene di bagagli e di persone sulle banchine dei traghetti del porto di Villa San Giovanni in attesa dell’imbarco per la Sicilia, nonostante le norme che prevedono l’assoluto divieto di assembramenti al fine di contenere la diffusione del virus;

nello specifico, nella notte del 23 marzo scorso, alla Rada San Francesco, sulla nave delle ore 22:00, sono state imbarcate 26 autovetture di cui 20 di pendolari, mentre 3, con dieci passeggeri in totale, non essendo in regola con le disposizioni della normativa vigente sono state denunciate;

a ciò si aggiunga la vicenda che ha riguardato tre ragazzi, artisti di strada e senzatetto, che in piena emergenza sanitaria sono riusciti a viaggiare con la loro Renault 4 strapiena, dalla Francia alla Sicilia, superando i controlli senza che le autorità  avessero ritenuto il loro ingresso sull’Isola in violazione della normativa vigente;

renault 4-esodo-stretto-messinanonostante l’ordinanza del 22 marzo 2020, del Ministero della Salute e del Ministero dell’Interno, con cui è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute, nonché l’ordinanza del 28 marzo 2020, del Ministero della Salute e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con cui sono previste disposizioni più stringenti per l’ingresso in Italia, ancora oggi si verificano spostamenti non consentiti dalla normativa vigente;

nello specifico, sulla nave arrivata lo scorso 29 marzo alla Rada San Francesco sono state imbarcate oltre un centinaio di auto, di queste all’incirca 40 autovetture erano di militari della Guardia di Finanza, mentre tutte le altre erano vetture in transito per raggiungere altre località della Sicilia e alcune provenivano addirittura dall’estero;

a ciò si aggiunga che il Comune di Messina ha reso noto che un nutrito gruppo di viaggiatori, forse nomadi, sono stati bloccati a Siderno in attesa di essere contingentati per l’imbarco;

come riscontrato da fonti pervenute all’interrogante, la quasi totalità dei passaggi registrati sullo stretto di Sicilia, esclusi i pendolari, sono di persone che attraversano l’Italia, spesso provenendo dall’estero, che dichiarano di tornare nella loro città di origine dopo aver perso il lavoro a causa dell’emergenza sanitaria in corso;

i soggetti appena menzionati, che tentano di fare ritorno nella propria città di origine, ricorrono dunque alla motivazione della “necessità”, comunicando all’ASP e al portale Costruire Salute di osservare la quarantena senza specificare, non essendone obbligati, il luogo;

di conseguenza l’Asp non comunica tali dati ai comuni che, a loro volta, non possono verificare se i cittadini rispettano le prescrizioni per la quarantena;

in considerazione di quanto appena riportato e nonostante le forze dell’ordine stiano svolgendo il loro straordinario lavoro a difesa della salute dei cittadini, ad avviso dell’interrogante,  le Autorità statali preposti al controllo della mobilità dello stretto di Messina, non hanno adottato tutte le necessarie precauzioni al fine di limitare gli spostamenti verso la Sicilia-:

se il Ministro interrogato, alla luce di quanto riportato in premessa, non intenda valutare gli estremi per avviare iniziative di tipo penale per omessa vigilanza e procurata epidemia a carico delle Autorità statali preposte al controllo della mobilità dello stretto di Messina.

 

 

 

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