L’emergenza coronavirus sta dettando un periodo di magra per le imprese siciliane.
Fra le limitazioni imposte dai DPCM e il divieto di assembramento per limitare la diffusione della pandemia, le preoccupazioni per titolari e lavoratori salgono senza dubbio. Poi ci sono categorie che più di altri stanno soffrendo. Solo per fare qualche esempio lo sport, l’intrattenimento e l’area culturale, il turismo nonché il comparto della ristorazione. Nelle scorse settimane sono state tante le proteste delle categorie colpite in questo periodo.
Tutto ciò inoltre deve scontrarsi con l’inevitabile progresso dell’evoluzione tecnologica. L’era del digitale porta con sè un nuovo modo di pensare i consumi, soprattutto quelli natalizi, a maggior ragione in un momento storico come quello del covid-19.
Abbiamo chiesto all’assessore alle Attività Produttive della Regione Siciliana Mimmo Turano, quale fosse la sua visione a medio e lungo termine.
LE PAROLE DI MIMMO TURANO
Con riferimento alle future festività natalizie, l’assessore presenta un quadro in cui il virus continua a fare paura.
“Alla luce di quanto previsto nell’ultimo decreto del ministro Speranza, non c’è dubbio che la diffusione del virus metta in allerta. Abbiamo riscontrato che questo allarme è purtroppo giustificato. Il presidente della Regione ha deciso, a questo punto, di dare una stretta per capire se questi sistemi, che sinceramente funzionano, possano estendersi sul territorio facendo regredire la curva di crescita della diffusione del virus“.
“Si è andati nella direzione di contenere il virus. Sono molto dispiaciuto perchè gli effetti sull’economia potrebbero essere devastanti. Poi però ci sono 1600 casi al giorno, non si può non tenerne conto“.
Sul fronte dell’e-commerce, Mimmo Turano cerca una sintesi fra il territorio e l’evoluzione tecnologica.
“Noi stiamo sostenendo iniziative per valorizzare i prodotti e il commercio in Sicilia. Siamo molto impegnati. La legge sul commercio, già approvata in Giunta, mira a sostenere iniziative per fare gustare la qualità dei prodotti e valorizzare il commercio diretto. Se da un lato abbiamo agito in tal senso, dall’altro non possiamo non considerare che il progresso va avanti, anche alla luce del divieto di fare assembramenti che contraddistingue il periodo“.
“Noi dobbiamo digitalizzare le imprese, dobbiamo portarle online. Poi questo non vuole dire che il piacere di mangiare un prodotto tipico locale, fresco e genuino non sia un qualcosa alla pari dei prodotti venduti per e-commerce. Ad esempio, nella nuova legge sul commercio abbiamo introdotto il principio che ogni superficie di vendita che tratti prodotti tipici siciliana può implementarla fino ad un dieci percento. Una volta che i nostri asset vengono messi nel circuito della grande produzione, i nostri prodotti possono essere valorizzati anche altrove. Sulla difesa del territorio, noi ci siamo mossi per tempo ed abbiamo agito tempestivamente“.