Oggi partiamo da curiosità per arrivare alla ricetta della “Crema all’arancia“. Nel 1860 Garibaldi che, a quanto pare, si trovava presso Palazzo Pretorio con il generale borbonico Letizia e il colonnello Buonopane, capo di stato maggiore borbonico, per discutere dell’armistizio, seduto su una poltrona con davanti a sé delle arance, le sbucciava offrendone qualche spicchio ai due. Durante la discussione si sentirono i colpi di una carica di moschetteria che fecero sobbalzare Letizia e Buonopane, lasciando indifferente il generale nizzardo che pronunciò queste poche parole: “Fate che cessino”, continuando a sbucciare arance.
Il poeta arabo-siciliano ‘Ali-al-Ballanubi, vissuto a cavallo tra l’XI e il XII secolo, scrisse dei versi intitolati “Gioisci delle arance che raccogli“, che vi proponiamo.
“Gioisci delle arance che raccogli:
della loro presenza viene gioia.
Oh, siano benvenute
queste guance dei rami,
benvenute le stelle di quest’albero.
Si direbbe che il cielo abbia versato oro,
e che per noi la terra abbia forgiato pomi“.
Adesso passiamo alla ricetta della “Crema all’arancia”.
Ingredienti:
- Mezzo litro di spremuta di arance
- 40 g di amido
- zucchero a piacimento
Procedimento:
- In una casseruola versate il succo d’arancia e con un colino, facendolo sciogliere, aggiungete l’amido.
- Aggiustate di zucchero e mettete sul fuoco fino a quando non si sarà addensata.
La crema è pronta e noi vogliamo chiudere con un elogio a questo frutto della giornalista e food editor Licia Granello: “Confinare le arance al mondo della colazione è un peccato: le arance sono un delizioso atout nelle cucine di tutto il mondo. Versatili, facili, goderecce, attraversano le bibbie gastronomiche dall’antipasto al dessert“.