“Ricerchiamo sempre la bellezza nelle città, più sono belle più diventano attrattive e più cresce l’economia. Da sempre noi architetti vogliamo modificare i paesaggi portando bellezza. Là dove si costruisce e basta c’è edilizia, dove c’è architettura c’è bellezza. Ci chiamano visionari perché quando dobbiamo fare un progetto partiamo dalla grande scala, guardiamo a cosa significa quell’area nel contesto generale della città”. E’ il presidente dell’Ordine degli architetti di Messina e presidente della Consulta degli architetti di Sicilia Pino Falzea l’ospite della puntata 67 di donna Sarina.
Sono tanti i risultati che l’Ordine ha portato in questi anni, sia in termini di normative e modifiche alle legge che sul fronte del dibattito che in una città dove manca la facoltà di architettura ha visto proprio nell’organo rappresentativo della categoria un importante punto di riferimento e fucina di idee. Uno degli obiettivi più recenti è la possibilità di dare uno spazio concreto ai professionisti più giovani, modificando alcuni aspetti normativi.
“In una delle numerose iniziative che abbiamo promosso Massimiliano Fuksas (ndr uno degli architetti e designer più famosi al mondo) ha spiegato che le cose più belle si fanno spesso attraverso i concorsi di progettazione e disse, non scoraggiatevi se perdete un concorso perché io prima di vincerne uno ne ho persi cento. E stiamo parlando di Fuksas. Faccio notare che tra i tre giovani di 29 anni che a Parigi vinsero il concorso di progettazione per il Centro Pompidou c’era Renzo Piano….”.
Proprio con l’idea di dare la possibilità ai più giovani di farsi avanti l’Ordine degli architetti ha avviato un’importante interlocuzione con la Regione Siciliana che ha portato ad una norma inserita nell’atto di recepimento del nuovo codice degli appalti.
“Abbiamo avuto un ottimo riscontro dall’assessore regionale Aricò per aprire la partecipazione agli appalti anche ai piccoli studi ed ai professionisti più giovani. In Italia per progettare un’opera importante deve averi non solo un grande studio con dipendenti ma anche un fatturato almeno pari all’importo richiesto. In Sicilia abbiamo proposto e ottenuto una modifica che ora è inserita nella legge regionale e che può essere un modello da seguire. Possono quindi partecipare ai concorsi di progettazione anche i giovani che hanno curriculum zero, anzi, è anche questo un modo per iniziare a costruire il curriculum”.
Un’altra modifica proposta dagli architetti e accolta riguarda il periodo del Covid che ha visto chiusi gli studi in pandemia. In Italia per partecipare ai concorsi di progettazione si guardano gli ultimi tre anni di attività, ma poiché per l’appunto molti studi sono rimasti fermi, in Sicilia si è aumentato il periodo agli ultimi dieci anni.
Oltre a creare importanti occasioni di dibattito l’Ordine degli architetti di Messina ha organizzato un’iniziativa particolarissima e di successo, unendo ai temi dell’architettura e del rispetto dell’ambiente il mondo dello spettacolo e del cinema.
E’ il “Thinking green” QUI che si tiene a Taormina nell’ambito del Premio Nations Taormina Award e che prevede un ciclo di dibattiti ed eventi (QUI), il salotto dell’economia sostenibile (QUI) e che ha visto la presenza di un grande maestro dell’architettura mondiale, Daniel Libeskind (creatore tra le altre cose del Museo dell’Olocausto di Berlino e del progetto del World Trade Center di New York).
Quanto al Ponte di Messina, Pino Falzea spiega “abbiamo la responsabilità di governare la fase di costruzione e di non subirla. Per questo ci siamo battuti per il tavolo interistituzionale e abbiamo anche chiesto a Webuild il piano industriale, dobbiamo capire come saranno impostati i cantieri, dove, ogni fase deve essere programmata bene”.