Aumento delle tasse, inflazione galoppante, riduzione del potere d’acquisto delle famiglie. I mali dei nostri tempi. Un momento storico incerto, fiaccato da un quadro geopolitico molto liquido e da un’instabilità diffusa a livello finanziario. Problemi del macro che si riflettono nel micro. Nella vita dei cittadini, di commercianti e lavoratori costretti giornalmente a fare i conti con quel cappio chiamato pressione fiscale. E in una terra come la Sicilia dove l’occupazione scarseggia e in cui oltre 91.000 persone hanno presentato domanda per accedere al contributo di solidarietà, l’effetto di questi disagi si moltiplica ancora di più.
Un malessere di cui, in un’altra epoca, si sarebbe parlato all’interno dei bar. Oggi invece, questi rumors popolari si trasformano in hashtag, reel o dirette. Propellente che alimenta i post sui social network. Ed è proprio lì, nella patria della second life internettaria, che un gruppo di cittadini palermitani ha deciso di far proprio questo malessere e di portarlo sotto i palazzi della politica. Lo ha fatto giovedì 10 luglio in piazza Indipendenza, a Palermo, sotto la sede della presidenza della Regione.
La protesta a Palermo: l’intervista ad Alessio Ciolino
La manifestazione, denominata “La Sicilia alza la testa“, ha visto protagonisti commercianti, lavoratori e liberi professionisti che hanno palesato tutte le difficoltà vissute negli ultimi anni sotto il profilo fiscale. Fra loro c’era anche Alessio Ciolino, content creator su Tiktok che, ai microfoni de ilSicilia.it, ha spiegato le ragioni dello sciopero di ieri. “La protesta è nata dal grido disperato dei cittadini che non arrivano a fine mese, costretti a pagare tasse troppo elevate – spiega il tiktoker palermitano -. Commercianti ed imprenditori, spesso, finiscono per pagare più di quello che incassano. C’è un’eccessiva pressione fiscale. Arrivano cartelle esattoriali di tutti i tipi, anche per un bollo auto non pagato“.
Il gesto simbolico: una bara riempita di cartelle esattoriali
Una protesta che si è sviluppata attraverso i social network e tramite il passaparola garantito dagli imprenditori. “Abbiamo fatto questa manifestazione da liberi cittadini. Nei prossimi giorni ci stiamo organizzando per strutturarci“. Momento topico del sit-in è stata l’apertura di una bara sulla quale gli organizzatori hanno scritto la frase “Qui giace la dignità dei siciliani“. Un chiaro segno della sofferenza vissuta da lavoratori, pensionati o titolari di partite IVA. “Ho avuto questa idea in quanto quella di giovedì non è stata una giornata di festa, ma di lutto – ha raccontato Alessio Ciolino -. All’interno del feretro abbiamo fatto inserire tutte le cartelle esattoriali arrivate ai cittadini“.
Malessere rappresentato anche all’interno dei palazzi della politica. “Abbiamo avuto a Palazzo d’Orleans un incontro in cui abbiamo presentato dei punti programmatici che, nei prossimi giorni, pubblicheremo sui nostri canali social. Questo perchè vogliamo garantire la massima trasparenza su quello che facciamo e sui risultati raggiunti“. Una protesta che si è fermata al dissenso, bensì si è evoluta in una proposta programmatica che verrà ufficializzata nei prossimi giorni. “Chiediamo l’abolizione del bollo auto e la riduzione di alcune tasse di competenza regionale“, ha sottolineato il content creator siciliano, auspicando l’arrivo di misure concrete per ridurre il carico fiscale sulle piccole e medie imprese, motore delle attività produttive dell’Isola.