Il Consiglio dei Ministri annulla l’ordinanza del sindaco di Messina Cateno De Luca che prevedeva il rilascio di una certificazione da parte del Comune per chiunque arrivi da Villa San Giovanni sui traghetti.
Una ordinanza che andava oltre le limitazioni già vigenti e che ieri era stata bocciata da un parere del Consiglio di Stato. Oggi il Cdm presieduto da Giuseppe Conte ha annullato formalmente l’ordinanza, mentre il governatore Nello Musumeci, attaccato molto dal sindaco di Messina, ieri sera ha firmato un’ordinanza che introduce ulteriori limitazioni all’attraversamento dello Stretto nei giorni di Pasqua e Pasquetta.
Lo Stretto sarà off limits dal 10 al 13 aprile. Ad eccezione di forze dell’ordine e armate, operatori sanitari pubblici e privati, lavoratori pendolari, nonché per comprovati motivi di gravità e urgenza. Lo prevede la nuova ordinanza del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci.
Il documento, che era entrato in vigore ieri, imponeva a “chiunque intende fare ingresso in Sicilia attraverso il porto di Messina, sia che viaggi a piedi sia che viaggi a bordo di un qualsiasi mezzo di trasporto” l’obbligo di registrarsi, almeno 48 ore prima della partenza, sul sito comunale, fornendo una serie di dati identificativi e di informazioni personali, e di “attendere il rilascio da parte del Comune di Messina del nullaosta allo spostamento”.
LA REAZIONE DI DE LUCA
“Incomprensibile metro di giudizio sperequativo a danno del diritto alla salute dei Siciliani e che ci porta a ritenere che si stia attuando nei confronti del Sindaco di Messina una inutile e dannosa persecuzione. Ritengo che sia una forzatura nei tempi e nei modi la richiesta e il rilascio del parere del Consiglio di Stato – conclude il Primo cittadino messinese – anche in relazione a quella che è la posizione del Ministro dell’Interno Lamorgese, che proprio dal medesimo Consiglio risulta essere in aspettativa da settembre 2019. Mi permetto dunque di nutrire i miei dubbi anche in relazione ai modi con i quali è stata formulata la richiesta ed alla inconsueta celerità con la quale il parere è stato rilasciato”.