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Nuovo scenario

De Luca: “Gestione dei siti archeologici ai privati non è accettabile”

giovedì 23 Novembre 2023

Riunione del Comitato scientifico del parco Archeologico Naxos Taormina oggi pomeriggio e nell’occasione il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, conferma ufficialmente la volontà di proporre un cambio di prospettiva per la gestione dei siti archeologici sia su Taormina che nel resto della Sicilia. Il primo cittadino di Taormina, nella veste anche di parlamentare e leader di Sud chiama Nord, prepara infatti un’iniziativa per modificare l’attuale assetto che prevede e quindi prospetta anche per il futuro l’affidamento dei servizi aggiuntivi dei beni culturali a privati. La questione potrebbe, quindi, approdare all’Ars.

“Ci siamo confrontati su alcune iniziative che riguardano Taormina e Giardini Naxos – ha detto De Luca – e nell’occasione ho fatto sapere che penso non sia accettabile che i nostri beni archeologici siano gestiti da società private, la maggior parte del Nord Italia. Stiamo parlando della nostra identità. I privati, tra l’altro, investono i loro utili lontano dalla nostra terra. Per questo sto lavorando anche per trovare una soluzione per far cessare quello che ritengo, a mio avviso, sia uno “scippo”.

De Luca ha evidenziato, al Comitato Scientifico, che la sua “battaglia” partirà intanto dal Teatro Antico, dove l’obiettivo del primo cittadino di Taormina è quello di arrivare ad una prospettiva che veda coinvolto il Comune, direttamente o con “una fondazione di comunità”. “Nel caso di Taormina stiamo parlando del bene più importante della città e che è patrimonio della Sicilia e del mondo, da tempo abbiamo fatto capire e sapere che vogliamo un cambio di rotta e l’idea che lanceremo va in questa direzione, in un’ottica che riguarda tutta la Sicilia e non soltanto i beni del nostro territorio”, ha rimarcato il sindaco di Taormina.

Il 2024 dovrebbe rappresentare il momento spartiacque su questo fronte, anche perché la Regione sarà chiamata a tracciare il percorso, nell’intero panorama isolano, per la gestione dei siti archeologici in vista dei prossimi anni. In questo ambito, per via della pandemia, è stata allora rimandata la previsione delle nuove gare per la concessione dei servizi aggiuntivi.

Non si esclude che De Luca sia intenzionato a mettere in campo un asse tra Taormina e Siracusa per la proposta alla Regione di un nuovo percorso. Una sinergia più che possibile alla luce degli ottimi rapporti che si sono instaurati tra le rispettive Amministrazioni. Nella Perla dello Ionio il sindaco è De Luca e a Siracusa c’è Francesco Italia che è stato sostenuto dallo stesso De Luca al ballottaggio delle ultime elezioni Amministrative, mentre il vicesindaco aretuseo, Edy Bandiera ha ufficializzato domenica scorsa la sua adesione proprio a Sud chiama Nord.

I due comuni più rappresentativi sul piano turistico e culturale del versante sud-est dell’isola, come ha rimarcato Bandiera nei giorni scorsi, hanno già collaborato nell’estate 2023 a quello che è stato l’iter che, attraverso l’iniziativa presentata da De Luca, ha poi portato al riconoscimento di una quota dei biglietti di ingresso nei siti archeologici ai comuni. In quel caso si trattava di una normativa che ha restituito ai comuni una parte di quelle somme che a suo tempo, sino al 2015, venivano versate alle casse municipali e che poi non vennero più concesse per via della soppressione dell’allora legge 10/99.

Per quanto riguarda Taormina rimane, invece, in sospeso la questione di un’altra rivendicazione che De Luca ormai da tempo avanza e che è quella della richiesta di versamento ai comuni, da parte dei privati che organizzano i grandi eventi, di una quota degli incassi che si registrano in occasione degli spettacoli. Su questa situazione il sindaco della Perla dello Ionio “promette”, però, di tornare quanto prima alla carica.

Sulla vicenda del possibile stop agli spettacoli in piena estate, che era stato “minacciato” da De Luca, infine, si delinea all’orizzonte un punto di intesa, con Taormina che si è resa disponibile ad allentare la presa sul mese di luglio se verrà accolta la richiesta di lasciare libero il sito archeologico nel mese di agosto, dando cioè respiro alla cittadina ionica quando la Perla dello Ionio è già piena di tanti turisti provenienti da tutto il mondo e raggiungono il territorio taorminese numerosi visitatori stranieri ed altrettanti avventori del cosiddetto “mordi e fuggi”.

 

 

 

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