Si è tenuta a Catania la penultima tappa di “Grano siciliano e salute”, l’evento itinerante organizzato dall’Ordine dei medici di Palermo.
Presenti al convegno l’Omceo Catania che ha lodato il progetto e il Direttore Generale dell’ARNAS Garibaldi, dottor Fabrizio De Nicola il quale ha evidenziato, essendo l’ospedale etneo uno dei più importanti centri bariatrici dell’Isola, che: “L’alimentazione mediterranea è alla base della prevenzione. Oggi una dieta non mediterranea porta a problemi seri come l’obesità e non dobbiamo arrivare a quel punto, quindi l’incentivazione del grano, del pane, della e della dieta mediterranea è qualcosa che rientra nelle corde di questa sanità”.
La dottoressa Maria Concetta Giuliano ha sottolineato che: “La dieta mediterranea si sta riprendendo ed evolvendo nonostante la globalizzazione che ha un po’ inquinato anche i concetti. Lavoriamo da anni per la produzione di un grano nostro siciliano, che tra l’altro quelli antichi sono di ottima produzione e con una accettabilità – ha aggiunto -, sia dal punto di vista palatabile che dal punto di vista ti qualità, sicuramente superiore rispetto a quello che troviamo nel mercato”.
E proprio in merito al grano e biodiversità dell’Isola che Giuseppe Li Rosi, Presidente Associazione Simenza, ha precisato che: “La Sicilia contiene il 25% della biodiversità Europea. Abbiamo un bellissimo patrimonio genetico che c’è stato assegnato da proteggere, da valorizzare e da trovare delle strade che riescano anche a farlo mangiare: molta biodiversità non viene mangiata perché nessuno la conosce o se ne produce molto poca e la biodiversità si salva solamente mangiandola”.
“E’ Importante trasmettere un po’ di cultura perché un cibo può essere utilizzato come medicina mentre un altro invece può essere negativo per il nostro organismo”, ha aggiunto lo chef Mattia Vescera, ribadendo il concetto anche durante i corsi di panificazione.
E, a proposito di cibi e sostanze che possono farci del male, il dottor Francesco Cosentino, ha parlato di: “Quei soggetti che si auto diagnosticano come affetti da ipersensibilità al glutine. In realtà non sono affetti da una reazione diretta al glutine ma da altre componenti, in particolar modo i Fodmap, zuccheri a catena corta, che si ritrovano nei cereali, nei vegetali e nella frutta. Altro elemento è un pesticida naturale contenuto nel grano: l’amilasi tripsina inibitore”.