“Taormina, come tutti i comuni non capoluogo di provincia, è stata esclusa dai 500 milioni di euro previsti dal cosiddetto ‘Decreto agosto‘ varato dal Consiglio dei ministri su proposta del ministero per i Beni e le Attività culturali: aiuti ministeriali destinati agli esercizi commerciali dei centri storici di alcune città d’arte, sulla base delle presenze del 2019 e del rapporto fra turisti e abitanti“. Lo dice l’assessore regionale dei Beni culturali Alberto Samonà.
“Eppure, a Taormina nei primi cinque mesi del 2019 – aggiunge – sono transitati più di 350 mila turisti stranieri, con un rapporto di oltre 32 turisti per abitante. Un’esclusione immotivata, se si pensa che nell’intero 2019 Taormina è stata visitata da oltre un 1 milione di turisti, di cui la stragrande maggioranza stranieri, con un rapporto di quasi 84 per abitante”
“Discorsi simili a quelli su Taormina – prosegue l’assessore Samonà – possono essere fatti per Cefalù, per le isole minori e per molti altri luoghi della cultura e della bellezza siciliani che stanno letteralmente morendo di crisi da covid, crisi aggravata dall’incapacità di chi governa l’Italia. E la crisi viene confermata anche dallo studio intitolato ‘2020. Gli effetti della pandemia in Sicilia – per un possibile cambiamento’ della Nmtc, pubblicato dal dipartimento Turismo della Regione Siciliana, secondo cui la diminuzione complessiva prevista si colloca in un range che per i visitatori italiani si attesta tra il 33% ed il 38% e per gli stranieri fra il 67% ed il 72%. Una situazione tremenda, resa ancor più difficile da un governo nazionale che, magari, avendo fatto i conti con il pallottoliere sul colore delle amministrazioni, decide di fermarsi nell’erogazione dei 500 milioni di euro di contributi solo a poche città, dimostrando ancora una volta di non aver compreso minimamente la struttura economica e sociale dell’Italia e delle sue imprese, la sua storia e quella dei territori che la compongono”.
“Ancora una volta Conte e i suoi brillano per incapacità e inadeguatezza. I contributi vanno assegnati a tutti i comuni d’arte ad alta vocazione turistica e lo dico come assessore di una terra che vede un enorme patrimonio d’arte e di bellezza diffuso sino ai borghi più sperduti”, conclude l’assessore.