Nascere donna non si sceglie. Avere le mestruazioni non si sceglie. La pillola anticoncezionale ha altri benefici.
Le donne, nonostante ciò, sono costrette ad essere vittime del loro sesso. Ancora nel 2023, costrette a pagare il doppio, o persino il triplo, beni considerati “di lusso”, anche se essenziali.
E proprio oggi, 8 marzo, a pochi giorni dall’approvazione del Congedo mestruale in Spagna, abbiamo sentito il parere di un ginecologo, pioniere di tante battaglie per le donne in ambito sanitario, il dottor Antonio Maiorana, Direttore di Ginecologia e Ostetricia Arnas Civico Palermo.
CONGEDO MESTRUALE
E’ a tutti gli effetti un permesso che consentirebbe di assentarsi dal lavoro per un massimo di 3 giorni al mese. Potrebbero usufruirne tutte le lavoratrici con contratto a tempo indeterminato o determinato, subordinato o parasubordinato, a tempo pieno o parziale, sia nel pubblico che nel privato.
La Spagna è pioniera in Europa, ma, già dal 1947, la legge fu istituita, per la prima volta al mondo, in Giappone.
In Italia, la discussione è ferma da anni. Si era iniziato a porre, comunque, maggiore interesse sull’endometriosi e la vulvodinia.
ASSORBENTI
Gli assorbenti vengono tassati come bene di lusso, con Iva al 22%, al contrario dei tartufi, per i quali è prevista la detassazione al 5%. Un paradosso assurdo visto che sono un patrimonio di uso quotidiano esattamente alla stregua di mele e pere, mentre il tartufo non lo è.
Il governo, forse perché guidato da una donna, ha preso in considerazione una riduzione che dovrebbe essere applicata con la nuova manovra economica. Intanto le donne, ogni mese, continuano a sborsare fior di quattrini per un’esigenza e non un capriccio.
Una confezione da 14 assorbenti ha un costo di 4-5 euro e, in media, una donna acquista due confezioni al mese. La spesa, quindi, può arrivare a oltre 126 euro l’anno. 22,88 euro sono solo di Iva.
PILLOLA ANTICONCEZIONALE
La pillola contraccettiva è nata per quelle donne che desiderano prevenire il concepimento. Il 10 marzo 1971 è diventata legale in Italia dando, così, la possibilità alle donne di autodeterminare le proprie scelte in fatto di maternità. Ma la pillola ha anche diversi effetti terapeutici e viene sempre più presa proprio per sconfiggere diverse patologie.
Molte donne la prendono, infatti, non tanto per il suo principale scopo, ma per sconfiggere l’acne, la psoriasi, l’alopecia androgenetica, o per la salute dei capelli.
Inoltre, tende a regolarizzare il ciclo, a lenire i disturbi dolorosi e agisce positivamente anche sulla sindrome premestruale.
Anche qui, il costo varia dai 14 ai 18 euro per quelle di vecchia generazione ai 9-10 euro per quelle di nuova generazione. Un prezzo, per molte, troppo caro, come se fosse un bene di lusso.
Al momento le donne “fortunate” sono quelle che vivono in Emila Romagna, Toscana, Lombardia e Puglia, Regioni in cui, tramite consultorio, viene passata la pillola gratis. Questo perché l’acquistano le stesse Regioni con i propri soldi.
“Noi ginecologi siamo al fianco delle donne”.