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Le parole del vescovo di Cefalù

Emergenza incendi in Sicilia non accenna a diminuire, polemica Schifani-Marciante

venerdì 22 Settembre 2023

Il vento di scirocco delle ultime ore sta alimentando i soliti roghi, molto probabilmente dolosi. E’ tornata a bruciare la discarica di Bellolampo, come è avvenuto nel luglio scorso. Le fiamme divampate sono state domate in tempo dai vigili del fuoco, scongiurando il rischio che il fuoco potesse raggiungere le vasche, e quindi anche l’allarme diossina. A Villabate corrono le fiamme a ridosso del cimitero. Gli interventi di spegnimento anche a Catania e Siracusa.

Per domare questo vasto incendio, da ieri sera sono impegnati 12 squadre con 50 operai forestali, 12 autobotti, 6 ispettori del Corpo forestale della Regione Siciliana, 2 canadair e 2 elicotteri. Le reazioni arrivano da più parti della politica siciliana.

Stupiscono le parole del vescovo di Cefalù, che rischiano solo di alimentare proteste e fomentare la sommossa popolare. Comprendo e condivido la rabbia e l’indignazione per questo ennesimo scempio ai danni del nostro territorio e delle nostre comunità, ma riteniamo ingiustificabili gli attacchi a questo governo regionale che fin dal suo insediamento ha lavorato e continua a lavorare per risolvere in maniera strutturale i problemi della Sicilia, tra i quali gli incendi, operando strategicamente per la tutela del territorio e la prevenzione. Ricordo al vescovo che abbiamo dovuto pagare un duro prezzo in termini di vite umane nel contrasto ai roghi causati spesso da criminali senza scrupoli. Tutte le istituzioni dovrebbero unire le forze per una trasformazione culturale improntata alla cura e al rispetto del creato”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, replicando alle parole del vescovo di Cefalù monsignor Giuseppe Marciante, dopo il rogo che ha interessato il territorio di Gratteri.
Il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, incalza contro il governatore.

Nessuno osi disturbare il quieto governare del presidente Schifani! Men che meno il vescovo di Cefalù. Di fronte all’ennesimo fenomeno associato e imprevedibile, ovvero vento di scirocco e conseguenti incendi e alle rimostranze dell’alto prelato, Schifani lo riprende bollando le sue dichiarazioni come ingiustificabili”.

Barbagallo aggiunge “Siamo al delirio da onnipotenza che non cela altro, e lo abbiamo detto anche quest’estate, l’assoluta inadeguatezza politica di questo esecutivo con in primis il suo presidente. Dalla Regione nessuna programmazione, zero attività di prevenzione e – prosegue il deputato dem alla Camera – controllo nelle zone boschive e in quelle ad alto rischio incendi a causa dell’incuria. Ed è altrettanto grave, da parte di Schifani, strumentalizzare il sacrificio, a costo della vita, del personale anti incendio, per zittire il vescovo di Cefalù, a cui va la nostra vicinanza e solidarietà”.

Un altro commento arriva dall’opposizione. Anche Ismaele La Vardera, deputato di Sud chiama Nord all’Ars, punta il dito contro Schifani.

No caro Schifani il vescovo non aizza la gente, ma legittimamente sta criticando una politica inerme, e un Governo che da mesi scappa dal Parlamento che proprio sull’emergenza incendi aveva chiesto un confronto con lei”.

La polemica contro il presidente della Regione si fa più serrata. Il capogruppo del M5s all’Ars, Antonio De Luca, non le manda a dire. “Schifani farebbe bene a rifletterci: Non sono le dichiarazioni del prelato ad essere pericolose, ma la totale inazione e inefficacia del suo esecutivo, praticamente nullo su tutti i versanti. Ci lamentavamo dei governi Crocetta e Musumeci; non potevamo immaginare che la sorte beffarda avesse in serbo per i siciliani di molto peggio: Schifani”.

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