L’ordinanza del governo Musumeci che imponeva ai comuni di conferire i rifiuti all’estero se non raggiungevano il 30% di differenziata è stata sospesa dal Tar di Palermo. Il primo round dello scontro tra i sindaci e il governo Musumeci va ai primi cittadini.
Il Presidente della prima sezione del Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia, Calogero Ferlisi ha parzialmente sospeso l’efficacia della ordinanza del 7 giugno emessa dal Presidente della Regione Musumeci in qualità di commissario per l’emergenza rifiuti.
Il provvedimento è stato ammesso a seguito di un ricorso presentato dal Comune di Palermo tramite la propria Avvocatura. In particolare è stata sospesa la parte dell’ordinanza che prevedeva la decadenza dei sindaci che non avessero affidato a ditte private esterne entro il 31 luglio alcuni servizi legati allo smaltimento dei rifiuti indifferenziati.
Per il Presidente del TAR, “dal limitato ed interinale accoglimento della misura cautelare (cioè della parziale sospensione dell’ordinanza solo nella parte riguardante la decadenza dei sindaci, ndr) non sembra possa derivare alcun serio inconveniente per l’Amministrazione regionale, che anzi potrà fruire di un certo lasso di tempo per sollecitare i comuni interessati ad attuare, in concreto, l’imprescindibile principio di “leale collaborazione” con la Regione per una definitiva soluzione dell’ultradecennale situazione di emergenza legata allo smaltimento dei rifiuti; nel medesimo lasso i tempo, l’Amministrazione regionale ben potrà, tramite i nominandi commissari, disporre tutte le misure ritenute più appropriate per realizzare, in sostituzione dei comuni inadempienti, gli obiettivi perseguiti dall’ordinanza impugnata; viceversa, la prevista decadenza degli organi comunali potrebbe, verosimilmente, determinare una gravissima situazione di conflitto istituzionale ed amministrativo tale da pregiudicare, comunque, il raggiungimento di quegli stessi obiettivi ragionevolmente e legittimamente perseguiti dall’ordinanza impugnata”.
Commentando la decisione del Tribunale amministrativo, il sindaco Leoluca Orlando anche nella veste di Presidente di Anci Sicilia ha affermato che “si tratta certamente di un provvedimento importante che conferma innanzitutto la necessità di un rapporto collaborativo e dialogante fra tutte le amministrazioni pubbliche coinvolte, che in modo responsabile devono fare scelte sicuramente urgenti ma certamente applicabili e realistiche.
Il quadro che di delinea conferma la necessità di un piano organico e complessivo di impiantistica pubblica regionale, afferente tutti i settori della raccolta dei rifiuti e conferma l’importanza della differenziata e del suo potenziamento, per il quale credo che sia massimo l’impegno di tutti i sindaci siciliani.
Solo così potremo finalmente uscire da quello stato di “calamità istituzionale” creato dalle carenze e dai ritardi della struttura regionale negli ultimi venti anni.”
I sindaci, e l’Anci in generale, chiedono più tempo per firmare accordi per l’invio fuori regione dell’immondizia e contestano l’obbligo di dover firmare contratti con le quattro società individuate dalla Regione senza gara ma con un semplice avviso: si tratta di una ditta di Bolzano, della D’Angelo di Trapani, della Tech servizi di Floridia e della Sicula trasporti di Lentini.
LA REPLICA DI MUSUMECI
«Il decreto del Tar di Palermo è il riconoscimento della serietà e legittimità della nostra ordinanza sui rifiuti. Si sospende soltanto la decadenza dei sindaci inadempienti, ma si conferma la bontà di tutta l’ordinanza sorretta – sono parole del magistrato – “da forti e articolate motivazioni”. Secondo il Tar, l’ordinanza regionale “impone doverosamente ai Comuni che non abbiano raggiunto la soglia di raccolta differenziata di almeno il 30% di attivarsi immediatamente entro il 31 luglio 2018” e, di fatto, autorizza l’amministrazione regionale a “disporre tutte le misure ritenute più appropriate per realizzare, in sostituzione dei Comuni inadempienti, gli obiettivi perseguiti con l’ordinanza regionale”.
«Nelle prossime ore – afferma il presidente Musumeci – il governo della Regione adotterà tutte le misure necessarie, senza escludere la nomina dei commissari, come ci autorizza a fare lo stesso Tar».
Aggiunge il governatore: «Confido, tuttavia, nella leale collaborazione dei Comuni e soprattutto dei sindaci delle grandi città capoluogo che da decenni non si occupano, colpevolmente, della raccolta differenziata, in una disarmante alleanza con passati governi regionali omissivi e compiacenti, utilizzati ancora oggi da alcuni amministratori come comodo alibi per eludere i propri obblighi di legge in materia di rifiuti».