Carissimi
Siamo stanchi “ma non possiamo abbandonarci alle onde” meglio navigare per un po’ nel buio.
In un periodo in cui la ribalta sembra essere l’ambizione maggiore, il basso profilo finisce per essere un ottimo investimento poiché chi si ricorda di coloro che hanno fatto opinione nei periodi in cui le cose sono andate male?
La ribalta e l’ambizione di riciclarsi per essere sempre l’uomo per tutte le stagioni, contrastano, non c’è pessimismo in ciò che sto per dire ma soltanto lungimiranza e conoscenza della storia.
Non ho conosciuto cantori del potere che hanno continuato a passarsela bene avvicendatisi gli uomini e le situazioni (senza necessariamente passare per rivoluzioni), di contro non ho trovato geni sostenibili che non sono passati attraverso gli stenti e la sofferenza d’animo.
Non ho mai visto uomini di grande contenuto mettere a disposizione questa grande dote del potere regnante, magari ho incontrato bastian contrari, dissidenti in esilio, “Pasquini” e quanto altro nell’anonimato, ma mai cantori se non poveri zerbini o magari coloro che vista la cassetta delle offerte a portata di mano non hanno esitato un attimo a fare il colpaccio.
Cosa resterà quindi di questi “anni venti”?
Non lo so, forse perché ho la testa piena di “techetechetè”, forse perché raccolgo immagini di come fu non trovando nulla di interessante nel come è, ma essendo “uno studente che studia per prendere una laura” come direbbe Totò, guardo il passato e guardo adesso con scrupolo di chi si vuole migliorare e saperne di più.
Non posso constatare, ma saremo rimasti in quattro e non sempre con le “bretelle”, che quel comodo scenario con una “destra” e una “sinistra” non esiste più e di conseguenza coloro che erano identificabili quali “intellettuali” un tempo di casa “a sinistra” (non poteva esser diversamente visto che stare con i perdenti non aiuta a calare la pasta), oggi che imprevedibilmente hanno vinto “quegli altri” necessariamente “brutti, neri, sporchi e cattivi”, proprio quando ti aspetti di conoscere i loro “nuovi intellettuali” scopri il nulla, scopri che non ci avevano pensato, scopri che anno imbarcato tanti perdenti e riciclati, coloro che non c’era allora e che da sempre sono convinti che il Photoshop è una delle più antiche invenzione, fin dai tempi delle piazze con i balconi.
No, non voglio farne un discorso politico, la politica è per chi la sa fare, posso solamente mettere a disposizione il mio sapere tecnico per parafrasare situazioni di una “politica” che non risponde di certo a principi matematici dove oggi chi vince anche di poco, anche su pochi, vuole prendere e può prendere tutto e sovente riscrive le regole. Beh. Non si fa così, non è bello!
Chi sa perché siamo arrivati a ciò e dire che la nostra è l’epoca in cui si pubblicano più libri, nella quale quelli che una volta erano i diari personali vengono tirati fuori dal cassetto e magari con l’aiuto della intelligenza artificiale diventano libri.
Ognuno racconta la propria storia per lo più autobiografica, in pochi raccontano la storia di tutti ed ecco che tutti scrivono e nessuno legge, tutti parlano e nessuno ascolta, tutti mentre si riuniscono non staccano gli occhi dal loro smart phone, tutti diventano delle isole facilmente governabili da chi fa di tutto per mantenerci divisi, e in più con grande generosità ci regala lui un pensiero, non da sviluppare, ma da usare in tutte le occasioni, il “pensiero unico”.
Quindi al difuori degli impiegati della propaganda, dove sono gli intellettuali, dove è il pensiero libero?
Ci vuol poco in un contesto come questo diventare i professionisti del pensiero, campando di ciò che si è imparato ad arte e che diventa il nostro mestiere, senza tempo, venduto a destra e a manca, agli amici e oggi agli ex nemici nel frattempo diventati nuovi amici e magari se si ha la fortuna di esser stato coevo di una strage, questo pensiero lo si cuce su misura di santi e di eroi, con il sotto titolo del “per non dimenticare”, lasciando dall’atra parto tutto il resto, soltanto pecore nere e nemici da cuntintizza.
Ma quanto è bello pensare differente, divertitevi, approfittatene di questa leggera brezza (il vento ancora non è cambiato del tutto) io, nel frattempo, mi accontento di guardarvi dal balcone che non è sull’Aventino ma posizionato proprio sul corso principale.
Un abbraccio Epruno.