C’è chi si è già iscritto in una facoltà universitaria e sta iniziando a seguire le lezioni, chi sta facendo i primi passi per un futuro oltre la Sicilia, chi sta tentando strade occupazionali. Adesso però devono riprendere i libri e prepararsi a rifare l’esame orale di maturità una seconda volta. Sono gli 11 studenti di una classe del liceo Galilei di Spadafora, che dovranno tornare sui banchi il 9 e 10 novembre. Il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Stello Vadalà ha fissato la data della prova in tempi stretti proprio per limitare i disagi che gli studenti dovranno comunque affrontare dal momento che l’esame sostenuto a luglio non è valido, alla luce delle irregolarità riscontrate.
Come nel film campione d’incassi “Immaturi”, dovranno tornare in aula, sebbene non a distanza di 20 anni come nella pellicola cinematografica. La vicenda è scoppiata in estate in seguito all’esposto presentato dalla famiglia di una studentessa che ha segnalato gravi irregolarità alla vigilia degli esami. Fatti che hanno avuto riscontro con l’ispezione dell’Ufficio scolastico regionale che a fine agosto ha annullato l’esito dell’esame di maturità per tutta la classe fissando una nuova data a settembre (QUI). Le famiglie degli altri studenti si sono rivolte al Tar che nei giorni scorsi ha rigettato il ricorso (QUI). Insomma, quell’esame orale è stato viziato dal fatto che un’insegnante, componente della commissione d’esami, nel gruppo whatsapp di classe aveva di fatto preannunciato gli argomenti che sarebbero stati chiesti agli orali.
Di nuovo tutti sui banchi e nel frattempo non sono escluse conseguenze anche sul piano penale. Nel frattempo a Spadafora è polemica social su entrambi i fronti. Da un lato la studentessa bollata come traditrice (o vendicativa per non aver preso il voto che desiderava) dall’altra chi difende la classe minimizzando i messaggi via whatsapp.