Cateno c’è. Il simbolo anche. C’è la parola libertà, il partito Sud chiama Nord. E c’è lo spazio per quanti, entro aprile, tra movimenti territoriali e civici, vorranno unirsi. Il dado è tratto, l’assemblea nazionale di ScN a Taormina si è conclusa come da pronostici ed anche l’esito del sondaggio tra gli iscritti non ha riservato sorprese. De Luca corre per le elezioni Europee, al momento da solo, poi strada facendo si vedrà.
Il 72% di chi ha votato sulla piattaforma on lone ha scelto l’opzione numero 4: “Promuovere un nuovo progetto politico con il nostro simbolo che includa anche altre forze politiche che si oppongono alle attuali politiche liberticide dell’Unione Europea e centraliste dello Stato italiano”.
Le Europee sono una tappa di un percorso che porterà alle Regionali del 2027 e nel mezzo ad un partito nazionale (obiettivo 100 mila tesserati entro fine anno). “Nei prossimi due anni vogliamo crescere ancora di più per arrivare al primo congresso, a gennaio del 2026 con una base consolidata su tutto il territorio nazionale- ha detto De Luca-Un partito che trova la sua forza nelle unicità che esprime ciascun territorio e che trovano voce in Sud chiama Nord”.
La lista si baserà su due concetti chiave: Meno Europa, più Italia e più Equità da un lato e dall’altro l’unità di tutti i partiti e i movimenti che si oppongono alle attuali politiche nazionali europee rimettendo al centro l’Italia rispetto all’Europa.
A conclusione della due giorni dell’assemblea sono stati anche eletti 49 componenti del coordinamento nazionale. “Non sono tutti perché non abbiamo bisogno di riempire caselle, ma sono solo strumento per portare la voce di ScN a livello nazionale” ha concluso la presidente Laura Castelli.
La tabella di marcia è pronta con una manifestazione a Roma il 6 aprile aperta a quanti vorranno aderire al progetto per l’Europa. “Sia chiaro – ha sottolineato De Luca-, non possiamo svendere la nostra storia e la nostra esistenza per un seggio a Bruxelles”.
Entro il 6 aprile il simbolo sarà ultimato, eventualmente con i simboli dei movimenti che vorranno unirsi, poi si farà una conferenza stampa a settimana, ogni giovedì alla Camera dei Deputati per accogliere chi vorrà condividere il progetto.
“Questo è un appello a tutti i movimenti civici e alle forze politiche che oggi sono in difficoltà con la raccolta delle 180.000 firme” ha concluso.