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L'assemblea

Sud chiama Nord, De Luca: “Alle Europee saremo la sorpresa”. E sogna il Regno delle due Sicilie

sabato 2 Marzo 2024

La sorpresa saremo noi” chiosa Ismaele La Vardera, “La sorpresa saremo noi” ribadisce Cateno De Luca. Indipendentemente dall’esito delle urne Sud chiama Nord sarà in campo alle Europee di giugno. La linea deluchiana in realtà è palese già da giorni (QUI) ma l’assemblea nazionale in corso a Taormina e che si concluderà nel pomeriggio ha il compito di ratificare, attraverso un sondaggio in piattaforma on line più che il sì o il no, il “come” essere presente. Per la verità anche il “come” traspare dalle dirette e dagli interventi del leader di Sud chiama Nord, ma le opzioni al vaglio del sondaggio sono cinque.

1-Presentarsi da soli con il simbolo Sud chiama Nord

2-presentare candidati nella circoscrizione Sicilia-Sardegna ospitati in altre liste

3-presentare candidati in tutti i collegi in una lista di partiti nazionali che non la pensano come ScN su Europa e autonomia differenziata

4-creare movimento con simbolo Meno Europa più Italia

5-non partecipare alle elezioni europee

EUROPEE E REGIONALI

Ad aprire la due giorni è stata la relazione De Luca che ha indicato i prossimi passi che guardano prima alle elezioni di giugno e poi alla strada che porta dritta alle Regionali del 2027 e che vede, lo stesso Cateno come “naturale” candidato alla presidenza per il centro sinistra. Al Palacongressi di Taormina si sono poi susseguiti gli interventi dei rappresentanti del movimento e quelli dei portavoce di alcuni progetti civici che a livello italiano hanno sposato le idee di Sud chiama Nord. In Presenti iscritti e delegati mentre alcuni interventi dalle altre regioni sono avvenuti in video collegamento.

Siamo qui per dare ufficialmente il via al progetto nazionale. A Roma ci temono, temono il fatto che siamo liberi” ha dichiarato in apertura la presidente di ScN Laura Castelli. Ed il tema della libertà come conquista è il filo conduttore della due giorni.

QUINDICIMILA TESSERATI

Siamo l’esempio della crescita autentica del civismo. Siamo riusciti ad imporci ai partiti nazionali-ha detto De Luca- Avevamo l’obiettivo di raggiungere 10 mila iscritti e siamo arrivati a 15 mila tesserati in tutta Italia, grazie anche a Laura Castelli che ha il compito di radicare il partito a livello nazionale. Oggi i comitati sono quasi 300”.

OBIETTIVO CENTOMILA

Ma per Cateno l’obiettivo nell’arco di un anno è arrivare a 100 mila tesserati (per guidare la coalizione anti-centrodestra col peso dei numeri nel 2026). Ma il primo step è inevitabilmente l’urna di giugno. De Luca è consapevole dei rischi di un risultato non all’altezza delle aspettative e guarda ai movimenti civici di tutta Italia scommettendo tutto però su se stesso e su Sicilia e Sardegna.

L’1%, il 2%, non è questo che conta. Noi esistiamo. I titoli li abbiamo conquistati sul campo, oggi siamo il primo movimento politico in Sicilia e lo abbiamo dimostrato con i numeri in una elezione regionale”. Cita tre consiglieri regionali che la lista Orizzonte Comune, federata con Sud chiama Nord ha eletto in Sardegna.

IL REGNO DELLE DUE SICILIE

Oggi diamo vita al progetto nazionale, saremo presenti alle prossime elezioni europee. Contrasteremo le politiche romanocentriche dei partiti tradizionali, compresa la Lega di Salvini. Altro che paura dell’autonomia differenziata, noi vogliamo il Regno delle due Sicilie spiega De Luca sorvolando sul fatto che per rifare il Regno delle due Sicilie servirebbe anche la Campania, dove c’è un altro De Luca, Vincenzo, che mira a diventare imperatore almeno quanto lui (per non parlare poi dell’eventuale lite su quale debba essere la capitale, se Napoli o Palermo).

L’obiettivo finale, a livello nazionale, è passare dal movimento leaderistico (catenodipendente) a partito di massa, strutturato in ogni regione d’Italia. Dal palco annuncia che, quando nel 2027 sarà presidente della Regione Siciliana lo scettro passerà a Danilo Lo Giudice, che nei giorni scorsi è stato nominato coordinatore regionale.

Noi ci siamo e ne vedrete delle belle” conclude De Luca che sulle Europee, salvo stravolgimenti del sondaggio del tutto improbabili, non torna indietro.

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