“Il sindaco di Palermo continua nella sua narrazione di una città che non esiste. Non capisco se vive in una dimensione parallela e non si rende conto delle reali condizioni della città che amministra da ben 37 anni o se il suo intento è quello di mistificare la realtà, nascondendosi dietro un dito”. Lo dice il consigliere comunale d’opposizione, Fabrizio Ferrandelli.
“I problemi della città sono sotto gli occhi di tutti: dalla raccolta differenziata che stenta a partire al caos rifiuti per le strade, dal traffico in tilt ai cantieri infiniti, dal buco in bilancio alla gestione delle partecipate. In questi giorni – aggiunge – ho raccontato la realtà dei fatti, dati alla mano, e oggi non posso accettare che vengano raccontate altre menzogne alla città. C’è un disallineamento dei conti di 42 milioni di euro e i crediti vantati dalle partecipate: non saranno riconosciuti da colui che ha approvato i loro vecchi bilanci, dichiarando oggi che non sono dovuti. Come se lui non fosse lo stesso sindaco di ieri. Narra di miglioramenti rispetto al ‘prima’, omettendo di ricordare che il ‘prima’ è sempre se stesso e la sua passata gestione. A me piace paragonare Palermo al mondo e non ad Orlando ’80, ’90, 2000″.
“La priorità in questo momento è bloccare la gara dell’8 maggio perché Palermo non può gestire economicamente altre tre linee di Tram – osserva Ferrandelli – e soprattutto non possiamo dare l’ennesimo colpo alla già problematica mobilità cittadina. Vorrei rispondere al sindaco ricordando che non è con la sostituzione degli assessori (ammissione in sé di un fallimento) che si risolvono i problemi, ma con una visione programmatica che allo stato attuale manca del tutto. Le soluzioni ai problemi ci sono, basterebbe solo ascoltare le richieste dei cittadini.
Siamo stanchi di leggere di continui scaricabarile che l’uomo solo al comando lancia nei confronti di chi oggi è il nemico, ma che magari fino al giorno prima era al suo fianco.
Non scordiamoci gli endorsement che proprio Ciancimino jr durante la campagna elettorale del 2012 fece nei suoi confronti, per non parlare delle affermazioni pesanti venute fuori dopo la desecretazione degli atti del Csm in cui Giovanni Falcone asseverava che mai gli affari di Ciancimino erano stati così forti in città come con Orlando sindaco“.
“Ed oggi, proprio lui, accusa la borghesia palermitana – conclude Ferrandelli – di essere stata attigua a Ciancimino, semplicemente perché disapprova il delirante progetto del tram in via Libertà. Orlando governa Palermo da 37 anni e se la città oggi versa in questo stato non c’è altro responsabile”.