“Con l’insediamento di Nicola Zingaretti segretario nazionale del Pd, è venuto il momento di risolvere il caso Sicilia o, come preferisco chiamarla, la “Questione siciliana”, ancora grave“, a dirlo è Antonio Ferrante, ex componente della segreteria regionale del Partito Democratico e coordinatore dei comitati per Matteo Richetti in Sicilia.
“In nome di un partito che ha uno statuto e delle regole – continua Ferrante – è arrivato il tempo di discutere i ricorsi presentati in occasione delle mancate primarie alla segreteria regionale, che alla fine hanno visto autoproclamarsi l’unico candidato rimasto. Un compito al quale, sono certo, la nuova Commissione di garanzia non si sottrarrà. È fondamentale, inoltre, che le decisioni arrivino in tempi congrui, per impedire, come già accaduto a Napoli, che arrivino ricorsi anche alla magistratura Civile, fatto che rappresenterebbe un brutto segnale all’inizio di una stagione nuova apertasi con milioni di votanti alle primarie“.
“Attendiamo con fiducia – continua ancora Ferrante – l’esito positivo rispetto al nostro ricorso e quindi la celebrazione di congressi veri, tanto sul Regionale quanto nelle Province, immediatamente dopo le Europee e anticipo, sin da subito, la mia candidatura come segretario regionale del Pd Siciliano“.
“Ho deciso di metterci la faccia – conclude Ferrante – per rappresentare le tante storie che, sui territori, sono considerate credibili perché impegnate ogni giorno contro l’onda populista e le peggiori destre e che, purtroppo, tanto nella fase delle primarie quanto nell’elezione della direzione nazionale, non vedono ancora quel cambiamento in nome del quale migliaia di siciliani si sono recati ai gazebo lo scorso 3 Marzo. Con l’impegno di dare voce a tutti loro. Da oggi io e chi mi starà vicino agiremo per aprire finalmente una fase nuova anche per il Pd siciliano. Costi quel che costi“.