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Saranno dieci i detenuti, tra cui alcuni volontari, che presteranno il loro lavoro, all’interno dell’Ucciardone, per la realizzazione del Carro Trionfale di Santa Rosalia per l’edizione 2019.
Lo chassis del Carro, nei giorni scorsi, è stato spostato in un’area interna del carcere, ci ha detto Vincenzo Montanelli, direttore organizzativo del Festino, in modo da rendere produttivo e sinergico il lavoro di tutti i detenuti, alcuni selezionati e altri volontari, che saranno guidati da due esperti, un falegname e un mastro fabbro ferraio, già collaboratori storici di Fabrizio Lupo, scenografo nonché progettista del Carro Trionfale di questa edizione.
Sarà, invece, Alessia D’Amico la tutor che coordinerà il lavoro degli allievi dell’Accademia delle Belle Arti di Palermo coinvolti nel progetto, che, dopo aver già realizzato il modellino del Carro in scala 1 a 10, procederanno al suo sviluppo.
Lo spunto per l’idea del Carro è nato dall’osservazione del lavoro degli studenti di uno dei corsi del CIPIA (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti) Palermo 1, condotto da Vincenzo Merlo, che da cinque anni realizzano, tra le altre cose, gli sgabelli artistici attraverso il recupero di arredi dismessi del carcere; due di questi sono stati già donati a Papa Francesco e all’Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice.
All’inizio ufficiale dei lavori erano presenti anche tutti e dieci i detenuti che realizzeranno il Carro, che hanno manifestato tutto il loro entusiasmo e la loro emozione per l’eccezionalità della circostanza.
“Poter contribuire – ci ha detto Francesco Rappa – alla festa più importante a Palermo è avere la possibilità di dimostrare che anche se abbiamo commesso degli errori siamo in grado di fare del bene per la nostra città“.
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