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Filiali UniCredit, razionalizzazione non penalizza le imprese. Videointervista a Malandrino

venerdì 16 Febbraio 2018

La razionalizzazione della rete di filiali messa in atto da molti istituti bancari, tra i quali UniCredit, non penalizza le imprese, anche quelle piccole attività commerciali e artigianali che si trovano in città dove la chiusura dell’unica agenzia locale costringe gli imprenditori a spostarsi nel centro più vicino. Secondo Salvatore Malandrino, regional manager Sicilia di UniCredit “avere una banca alla distanza di un chilometro o di due chilometri non impedisce l’accesso al credito o l’accesso al sistema bancario”.

Al contrario per Malandrino “nel momento in cui un imprenditore conosce e comincia a utilizzare i sistemi evoluti è lui stesso che poi non verrà in banca, ma tenderà a fare le operazioni direttamente da casa, perché è più agevole, più comodo e più veloce”.

“Le innovazioni tecnologiche – aggiunge – stanno portando verso un utilizzo dei canali alternativi delle banche in maniera sempre più massiccia. Oggi l’80% delle operazioni tradizionali attraverso internet, attraverso mobile banking. Quindi la necessità della presenza fisica di uno sportello è meno importante rispetto al passato. Poi ci sono anche alcune situazioni di sovrapposizione di sportelli molti vicini, anche per motivi di costi ovviamente le banche in generale stanno procedendo verso una razionalizzazione degli sportelli, ma questo avviene non solo in Sicilia, avviene in tutte le regioni d’Italia”.

Nessuna novità, invece, sul percorso di accompagnamento alla pensione, che solo in Sicilia dovrebbe riguardare 400 dipendenti, e di assunzioni previsto nel piano industriale approvato da Unicredit. “C’è un accordo con i sindacati sul quale c’è poco da commentare“, spiega Malandrino. “C’è un piano esodi già concordato con i sindacati su base volontaria. Sulla base di quello dove ci sarà la necessità ci saranno anche nuove assunzioni”. Queste, continua il regional manager, “dipenderanno dal numero di dipendenti che aderiranno al piano. Ancora è tutto in itinere”.

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