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Gli aggiornamenti

Fontana di lava e nube di cenere alta cinque km: nuovo parossismo dell’Etna

domenica 7 Luglio 2024
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Nuovo parossismo sull’Etna dove nella notte il cratere Voragine ha fatto registrare un aumento dell’attività stromboliana che era ripresa nel tardo pomeriggio e che si è intensificata fino a trasformarsi in fontana di lava ed emettendo una nube di cenere alta circa 5 chilometri che si disperde direzione Est-Sud-Est.

I fenomeni in corso sono osservati e monitorati dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo, di Catania. I valori del tremore vulcanico sono ancora su livelli alti, ma, l’andamento, al momento, è in diminuzione.

Il graduale incremento dell’attività stromboliana a carico del cratere Voragine, che era ripresa ieri pomeriggio, è stato osservato dall’Ingv, Osservatorio etneo, di Catania a partire dalla mezzanotte. Dopo diverse ore i vulcanologi hanno rilevato che il fenomeno è aumentato di energia dando vita a una fontana di lava con la produzione di emissioni di cenere che, in accordo con il modello previsionale, si disperdono in direzione Est-Sud-Est, ricadendo sui paesi etnei.

L’ampiezza media del tremore vulcanico presentava un incremento dei valori raggiungendo un livello molto alto, ma adesso appare in diminuzione. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato a est della Voragine a un’elevazione di circa 2800 metri sul livello del mare.

Nella notte l’Ingv di Catania ha emesso un bollettino per i voli, un Vona, rosso per la presenza della fontana di lava e per l’emissione di una nube di cenere lavica alta 5 chilometri, ma l’attuale fase eruttiva, dall’analisi dell’andamento dei voli in arrivo e in partenza secondo il sito dell’aeroporto di Catania, non ha, al momento, un impatto diretto sullo scalo internazionale Vincenzo Bellini.

 

AGGIORNAMENTI

 

Etna: concluso parossismo, nube alta 9 km e colata lavica

Ore 14:35 – L’attività di fontana di lava dal Cratere Voragine dell’Etna si è gradualmente affievolita ed è cessata alle dieci. E’ quanto emerge da osservazioni dell’Ingv, Osservatorio etneo, di Catania.

Dopo la fine dell’attività parossistica è continuata per circa un’ora attività stromboliana, che è anch’essa andata attenuandosi. L’attività parossistica ha prodotto una colonna eruttiva alta circa 9.000 metri sul livello del mare che si è propagata in direzione Est provocando una cospicua ricaduta di cenere su diversi abitati dell’area orientale etnea lungo l’asse Zafferana Etnea – Giarre.

L’attività ha inoltre prodotto, alle 08:50, una colata lavica che appare al momento alimentata e che è tracimata dall’orlo nord occidentale del cratere Bocca Nuova. La quota del fronte si attesta a 3.000 metri sul livello del mare. Sono state osservate anche delle sporadiche emissioni di cenere dal Cratere di Sud Est, una delle quali alle 11:41, che si sono rapidamente disperse in atmosfera.

Sono in atto rilievi di campagna da parte di personale Ingv. L’ampiezza media del tremore vulcanico ha raggiunto i valori massimi tra le 05:00 e le 08:20 di oggi. Successivamente, si è osservato un decremento rapido dei valori che, dopo qualche fluttuazione, hanno raggiunto un livello medio alle ore 11:50, in cui attualmente permangono con tendenza al decremento. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico durante la fase di massima ampiezza era localizzato in un volume a est del cratere Voragine a una elevazione compresa tra circa 2.700 e i 2.900 m sul livello del mare.

Attualmente, il centroide è localizzato in un’area a est della congiungente Voragine-Cratere di Sud-Est a quota 2.700-2.800 metri, con tendenza a spostarsi verso Sud-Est. L’ampiezza degli eventi infrasonici e del tremore infrasonico si sono mantenuti su un livello alto sino alle 08:30 circa e sono stati localizzati al cratere Voragine, successivamente, si è osservato un rapido decremento, anche della frequenza di accadimento, fino al cessare degli eventi infrasonici intorno alle 09:15 e del tremore infrasonico intorno alle 10:50 Utc. Attualmente si osserva una debole attività infrasonica al Cratere di Sud-Est. La rete Gnss sembra mostrare un piccolo spostamento verso Sud-Ovest delle stazioni sul versante nord del cono sommitale, compatibile con una contrazione dell’area craterica.

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