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Forello è in Movimento. “Palermo, una città ferita. Cinquestelle, l’ultima speranza”

venerdì 3 Marzo 2017

Ugo Forello è in Movimento. Con la bandiera dei Cinque Stelle l’avvocato palermitano, tra i fondatori dell’associazione antiracket Addiopizzo, ha iniziato la sua cavalcata verso Sala delle Lapidi, aggredendo le periferie della città. L’arma di persuasione non saranno i cartelloni pubblicitari o i volantini elettorali. I Cinque stelle vogliono vincere questa campagna elettorale con le “passeggiate”. Ed è un po’ questo il senso di fondo di quella che Forello ha chiamato la “rivoluzione gentile”, la rivolta vellutata che ha per obiettivo finale non soltanto vincere la tornata elettorale ma operare un cambiamento nel profondo, nelle coscienze di tutti quei palermitani che non ce la fanno più.

Inutile far finta di niente. Di quell’esperienza con “Addiopizzo” bisogna parlare. Un peso, una responsabilità vissuta in prima linea, oggi da sommare all’altro compito: traghettare i Cinque stelle di Palermo verso il governo della città, mettendo da parte polemiche, veleni e divisioni. “Non è una doppia responsabilità – spiega Forello – credo anzi di poter sommare la mia storia nell’associazionismo al compito politico che il movimento Cinque stelle mi ha affidato. Sono due punti di forza”.

Spieghiamoli per bene a chi legge.Da un lato c’è l’essere stato in prima linea nella ribellione contro il pizzo e il sistema mafioso. Un’esperienza indelebile. Ed oggi siamo qui, siamo un movimento di cittadini, di persone che vengono dalla società civile. Sono due storie che si uniscono. Sono convinto che siano alte le probabilità che saremo noi ad amministrare Palermo per i prossimi cinque anni”.

Stiamo parlando di sensazioni, non di sondaggi. “Palermo è una città ferita. La cosa che più addolora, addolora da impazzire è l’indifferenza. E’ come se non ci fosse più rabbia, come se la gente non avesse più speranza”.

Come si cambia questo stato d’animo? Noi vogliamo spiegare ai palermitani che non è vero che siamo tutti eguali. E la nostra presenza alle elezioni comunale è un voler donare l’ultima speranza alla città”.

Le risposte sono sempre al plurale.Non c’è un uomo solo al comando. Non è così nel Movimento Cinque stelle. Certo, quando sarà il momento di assumersi delle responsabilità non mi sottrarrò. Dovremo presentare la squadra di assessori? Ne discuteremo sempre insieme, cercando e selezionando personalità di spessore che rispondano ai principi di competenza e di etica del nostro movimento. Quando dovrò scegliere, lo farò”.

Conquistare Palermo con le “passeggiate”. Detta così sempre un’impresa semplice.Invece è una sfida titanica. Le chiamiamo passeggiate ma in realtà è scendere nel cuore della città abbandonata a se stessa. Perché Palermo è una città in profonda crisi. Devastata sul piano economico, con enormi problemi nel mondo del lavoro. Non faremo false promesse. Ma c’è da affrontare una situazione di emergenza sociale. Le periferie sono abbandonate e il tasso di esclusione è molto elevato. Il degrado avanza e tutti fanno finta di nulla”.

 

forello

Facciamo degli esempi.Qualche giorno fa siamo andati a vedere quello che succede nella ex scuola Crispi al Cep. Per me – e questa volta parlo in prima persona – è stato un pugno nello stomaco. E’ stata occupata da famiglie senza casa. Nelle aule sono stati costruiti dei micro appartamenti. E’ una situazione inaccettabile per una metropoli come Palermo, nel 2017. Questa è ingiustizia sociale”.

Andiamo oltre.Andiamo oltre come? Vogliamo parlare della mobilità? Ma come si fa a non vedere che intere aree della periferia sono state tagliate fuori. A Palermo si vive con sofferenza. Negli ultimi anni è peggiorato tutto”.

Adesso parliamo di tecnica della politica. Tutti gli altri candidati verranno sostenuti da una pluralità di liste. Ugo Forello correrà solo con la lista dei Cinque Stelle. Non c’è il rischio di essere penalizzati da questo sistema, dove si vota per il sindaco ma anche per eleggere quaranta consiglieri comunali?Quella che potrebbe sembrare una debolezza è in realtà la nostra forza. Questa è una città con quasi mezzo milione di elettori. Noi, camminando e parlando con la gente, vogliamo soltanto il sostegno delle persone libere. Non ci interessano questioni “parentali” o amicali. Il Movimento è una lista di rottura. La prolificazione delle liste in apparenza ci fa partire svantaggiati. Ma in realtà non è così. La gente ormai prova disgusto per i riti bizantini della vecchia politica. E noi mostriamo di essere coerenti con le proposte che facciamo”.

Mettiamo per un attimo da parte il Movimento e parliamo di Ugo Forello. La politica era un passaggio scritto nel tuo destino?Assolutamente no. Senza il Movimento non avrei mai fatto politica. E questa esperienza non diventa di certo la mia professione. Noi siamo fatti così. Quando dico che la nostra esperienza vuole essere un dono è perchè lo credo veramente. Oggi ho la responsabilità di far vincere questo movimento e dare la speranza di una nuova classe dirigente alla città. Poi, toccherà a qualcun altro del Movimento”.

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