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La coalizione

Fratelli coltelli e democristiani d’assalto, il salotto permaloso del centrodestra mette in fila i suoi problemi

lunedì 18 Settembre 2023

Il sogno di Totò Cuffaro è diventato realtà, la Balena bianca si è ripresa la scena politica in Sicilia, a furor di popolo e senza chiedere prima il premesso a qualcuno.

Il bagno di folla che ha accolto l’ex governatore al Congresso regionale della Dc sabato scorso, per eleggere la nuova dirigenza nell’Isola, testimonia questo dato.

Una giornata che ha coinvolto la partecipazione dei coordinatori regionali degli altri partiti da destra a sinistra, in tal senso non è passata inosservata la presenza di Salvo Pogliese, deputato alla Camera tra le fila di Fratelli d’Italia, e quella, più di cortesia e garbo istituzionale, di Antonio Ferrante per il Pd.

A proposito di FdI i rapporti con i centristi sono al minimo storico. Il nuovo corso della Dc, mite e dialogante pone un argine duro con i meloniani di Sicilia: “Capisco la sorpresa di tanti nel vedere migliaia di persone partecipare con entusiasmo al congresso regionale della Democrazia Cristiana, ma è incredibile come ci possa essere qualcuno che si ostini a mistificare la verità facendo stucchevoli attacchi sulla campagna acquisti della Dc”, afferma Stefano Cirillo il neo segretario della Dc in Sicilia.

Cosa ha reso necessaria la precisazione al vetriolo? (https://ilsicilia.it/assenza-avvisa-gli-alleati-niente-fughe-in-avanti-o-sara-caos-nel-centrodestra/)

 

 

“Non abbiamo che da offrire passione e ideologia, impegno e partecipazione e chi viene con noi sa che può contare solo su questo – aggiunge Cirillo-.  A cominciare dalla sanità abbiamo chiesto al presidente Schifani di scegliere i migliori per capacità e competenze e desideriamo applicare lo stesso metodo in ogni occasione possibile. Ci affidiamo totalmente alla autorevolezza ed esperienza del governatore. Allo stesso tempo saremo rispettosi degli equilibri del centrodestra, ma determinati a recuperare tutti coloro che fino ad oggi non si sono sentiti rappresentati e vedono nella Dc un partito capace di riformarsi a tutela dei valori di ogni siciliano. La velocità con cui cresce il partito impone un’attenzione massima e darà spazio, al suo interno, solo a chi è rispettoso delle regole del vivere civile e della legalità. Rispettando questi principi, tutti coloro che lo desiderano, sono benvenuti a partecipare alla vita politica, al servizio del bene comune”. Queste le parole, già più rasserenate, del democristiano chiamato a guidare i cuffariani in Sicilia.

Le parole di Cuffaro al congresso e dei suoi fedelissimi, tuttavia, mettono in chiaro un fatto: la Democrazia cristiana non è soltanto un partito di ideologie, ma ha intenzione di determinare le scelte politiche all’interno della coalizione di centrodestra, e accaparrarsi la leadership dei moderati. Sono, infatti, evidenti, almeno per ora, i rapporti idilliaci con il presidente della Regione Renato Schifani. 
Lega e Mpa osservano. Mpa non sa cosa fare alle Europee e non si spinge a fare polemica. Soprattutto non può rompere con Fratelli d’Italia.

La Lega è spaccata in due tronconi con gli assessori regionali che rispondono poco o niente a Annalisa Tardino. Lei rimane uno dei riferimenti di Salvini nell’Isola.

Burrasca passeggera di Cuffaro con FdI? O primo spiraglio di un vento fastidioso che continuerà a soffiare fino alle nomine dei manager della Sanità, se non oltre?

Attendiamo il prossimo comunicato.

 

 

 

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