Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani sta programmando una riunione di giunta per i prossimi giorni. Primo punto all’ordine del giorno lo scorrimento delle graduatorie dell’avviso 8 inerente alla Formazione professionale per far ripartire il settore dopo le criticità delle ultime settimane. Ma le spine nel fianco sono anche altre.
Il governatore siciliano dovrà affrontare questioni altrettanto serie e cercare di fare da mediatore per evitare altri scontri in coalizione.
Intanto, continuano le criticità alla Foss, (Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana). I problemi si muovono sottotraccia determinando un malessere latente che rischia di sfociare in una bolla più consistente. Il nuovo “board” dell’ente, da sempre di difficile governo, è stato rinnovato a marzo scorso ed è presieduto da Gaetano Cuccio. Da allora, le aspettative di rilancio si sono scontrate con la realtà quotidiana dei fatti.
Il malcontento però non accenna a diminuire, come fosse una maledizione che si abbatte tra la politica, la gestione dell’ente e gli esiti finale prodotti dall’orchestra.
Tra gli ultimi mali in ordine di apparizione, ci sarebbe il poco apprezzamento per la riduzione dei compensi agli amministratori e al sovrintendente Andrea Perìa, dettato da un decreto regionale, ma più in generale è serpeggiata la tentazione da parte della Regione di azzerare tutto e procedere a un nuovo commissariamento.
Sullo sfondo anche la fase di rodaggio tra cda e nuovo responsabile con la relativa chimica dei rapporti da perfezionare nell’assset.
Di diverso avviso rispetto all’ipotesi di azzerare tutto è poi ripartire, è il Comune di Palermo con il sindaco Roberto Lagalla, che esprime un consigliere, rispetto ai tre della Regione, mentre uno è designato dalla Presidenza e due dall’Assessorato al Turismo. Foss rientrerà nella partita più ampia di ricomposizione del quadro del centrodestra oppure no? Anche questo sarà oggetto di verifica, già dalle prossime settimane.