Sei mesi dopo il vertice dei sette grandi, Taormina torna capitale della politica internazionale con il G7 Pari Opportunità, la ministeriale tutta dedicata alle donne al via stamattina. In città è tutto pronto per l’appuntamento conclusivo dell’anno di presidenza italiana del G7.
Le Forze dell’Ordine hanno blindato Taormina, e da giorni ormai presidiano i punti strategici di accesso (ed uscita) alla città in vista di questo evento incentrato sui temi riguardanti la difesa dei diritti femminili. Il piano di sicurezza prevede l’impiego sul territorio di mille unità tra Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Sono state dispiegate sul territorio anche unità cinofile, artificieri, tiratori scelti e reparti antiterrorismo e anti crimine, elicotteri della Polizia e dell’Arma, mentre la sicurezza in mare verrà effettuata dal Reparto aeronavale della Guardia di Finanza e dalla Capitaneria di Porto di Messina.
“Siamo pronti anche a questo grande evento che segna il ritorno del G7 a Taormina e ripropone la nostra città all’attenzione del mondo”, afferma il sindaco Eligio Giardina. Il vertice al via stamane, che avrà sede a Palazzo dei Duchi di Santo Stefano, verrà presieduto dalla Sottosegretaria di Stato, Maria Elena Boschi. Sarà lei a dare l’accoglienza ai sette ministri in piazza IX Aprile. Per l’occasione è arrivata a Taormina anche la Commissaria europea per la giustizia, la tutela dei consumatori e l’uguaglianza di genere Věra Jourová. Alle ore 12 è in agenda il pranzo di lavoro presso il Palazzo Duchi di Santo Stefano. In serata, il trasferimento a Catania, al Teatro Massimo Bellini, per assistere all’esibizione di Roberto Bolle per il G7. Domani invece in mattinata la sessione conclusiva sarà preceduta da una visita dei ministri al Teatro Antico e quindi a Giardini Naxos al centro gestito dall’associazione onlus Penelope, quindi la conferenza finale ad ora di pranzo.
Due i temi al centro del primo G7 Pari Opportunità della storia: rafforzare le misure contro la violenza sulle donne e il “woman empowerment”, in particolare sul versante economico. L’Italia, che organizza l’evento, come detto verrà rappresentata dalla sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, con delega alle pari opportunità, Maria Elena Boschi, che presiede la riunione ministeriale; Maryam Monsef, ministra per la condizione femminile (Canada); Marlene Schiappa, Segretaria di stato con delega alla parità tra donne e uomini (Francia); Kathryn C. Kaufman, consigliera del Presidente (Usa); Joanna Roper, inviata speciale per le parità di genere (Gran Bretagna); Katarina Barley, ministra federale per la famiglia, gli anziani, le donne e i giovani (Germania); Yuhei Yamashita, vice ministro parlamentare dell’Ufficio di Gabinetto (Giappone).
La Ministeriale discuterà un piano d’azione che mira a sollecitare strategie sulla parità di genere e l’empowerment femminile, contrastare abusi e violenze. Migliorare, ad esempio, l’accesso delle donne al lavoro e sui luoghi decisionali. Su questa traccia, i 7 paesi cercheranno un consenso dando il via a nuove e comuni politiche per la parità di genere. L’Italia si presenta a questo G7 con il carico problematico ed in sostanza irrisolto del fronte lavoro: per l’Istat (agosto 2017), l’occupazione femminile è al 48,9%, il dato più alto da 40 anni ma ancora lontano di 20 punti percentuali rispetto agli uomini.