Soffocate e morte per asfissia meccanica violenta. Questo il responso del medico legale sull’omicidio delle due bambine Gaia e Maria Sofia, avvenuto nella mattinata di martedì scorso. Viene escluso, allo stato attuale, il ricorso alla candeggina, inizialmente individuata come causa della morte delle sorelline. Secondo gli inquirenti, la madre Giuseppa Savatta ha strangolato le figlie e poi ha tentato di suicidarsi.
A tre giorni dalla tragedia il procuratore capo Fernando Asaro (nella foto) ha fatto il punto delle indagini in una conferenza stampa alla presenza dei carabinieri. Il padre delle vittime, Vincenzo Trainito è rientrato mezz’ora prima del previsto e ha le bambine in pigiama, distese a terra senza vita mentre la moglie stava per impiccarsi con il tubo della doccia.
Asaro ha parlato di “gesto imprevedibile” dicendo che i due coniugi avevano discusso a lungo di una possibile separazione, in maniera civile, senza che nulla lasciasse immaginare una svolta così drammatica alla vicenda. Consulenze e perizie psichiatriche stabiliranno le reali condizioni mentali della donna, ancora ricoverata in ospedale, nei cui confronti il gip Lirio Conti ha convalidato l’arresto per duplice omicidio aggravato.
Ieri sono stati celebrati i funerali in una città in lutto e in una chiesa madre gremita di gente e di fiori bianchi come le due bare candide di Sofia e Gaia; i risultati dell’autopsia sulle due bambine si conosceranno fra circa due mesi.