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Giro d’Italia: Caicedo vince sull’Etna, Thomas cade e si stacca

lunedì 5 Ottobre 2020
Giro d'Italia 2020 - foto di Salvo Rosanero ©

Jonathan Caicedo (Education First) vince la terza tappa del Giro d’Italia Enna-Etna, di 150 chilometri. In seconda posizione arriva il siciliano a Giovanni Bisconti (a 20”), mentre terzo giunge terzo, Harm Vanhouckem a 30”.

Gli uomini di classifica arrivano al traguardo con 50”, anticipati di qualche secondo da Kelderman (Sunweb). Settimo Vincenzo Nibali, apparso in ottima forma sulle rampe etnee. Per una questione di centesimi, Joao Almeida (Deceunning) diventa la nuova maglia rosa.

Naufragano Simon Yates (ad oltre 4′) e Geraint Thomas, vittima di una caduta nella fase di trasferimento e giunto con un ritardo di oltre dieci minuti.

Domani si chiude l’avventura del Giro d’Italia in Sicilia con la quarta tappa Catania-Villafranca Tirrena, di 140 chilometri. Una tappa, almeno sulla carta, destinata ai velocisti.

LA TAPPA

Una frazione, quella odierna, partita subito con un sussulto. Alcuni corridori sono caduti durante il tratto di trasferimento verso il punto di partenza. Fra questi, c’era anche Geraint Thomas. Il gallese del team Ineos, vincitore del Tour de France 2018, ha dovuto fare ricorso ai medici della propria squadra. Pare che alla base dell’incidente ci sia stata una borraccia caduta per terra. Il corridore ha comunque preso il via regolarmente.

Giro d’Italia 2020 – foto di Salvo Rosanero ©

Dopo le prime fasi di studio, parte la solita fuga di giornata. Dal gruppo di testa si sganciano in otto: Rumac (Androni), Caicedo (EF), Craddock (EF), Campenaerts (NTT), Visconti (Vini Zabù), Holmes (Lotto), Bjerg (UAE) e Romano (Bardiani)

Ai 50 chilometri dall’arrivo, il plotone viaggiava con cinque minuti di ritardo. Poi i team di classifica sono entrati in azione riducendo il distacco. Ai meno 35 dall’arrivo, panico in mezzo al gruppo. Un cane randagio è transitato in mezzo al tracciato, ma per fortuna i ciclisti sono riusciti a schivarlo.

A 28 km dalla conclusione, nuovo colpo di scena in corsa. Geraint Thomas si stacca. L’impatto della mattinata ha lacerato gran parte della tuta del gallese il quale, a causa del dolore, perde contatto. Sotto l’influsso dei compagni di squadra Filippo Ganna e di Roan Dennis, il corridore della Ineos ha cercato di riportarsi nel plotone.

Si arriva così al tratto finale, ovvero la scalata 1783 metri di Piano Provenza. Una prima volta per la Corsa rosa, visto che il versante di Linguaglossa non era mai stato scalato prima. Una salita di media difficoltà, senza pendenze impossibili (6,6% di media – 9% pendenza massima), ma che senza buone gambe rischia di far pagare un conto pesante a parecchi uomini di classifica.

Ai meno 5 dall’arrivo Caicedo saluta la compagnia di Visconti e si va a prendere la tappa. Dietro è bagarre ma nessuno dei big fa la differenza. A pagare il conto è Simon Yates, che si stacca ad otto dall’arrivo sotto l’influsso degli uomini della Bora.

NIBALI: “SONO PIÙ SERENO”

Nelle corse a tappe ogni giorno è diverso da un altro, specialmente quando si aggiungono fattori imprevedibili, che possono cambiare repentinamente la situazione in gara. Afa e caldo all’inizio, poi freddo, vento, pioggia sull’Etna. A questo aggiungiamo che siamo alla 3/a tappa e abbiamo già affrontato una frazione tosta. Sono tutti elementi che condizionano e oggi ne abbiamo avuto prova tangibile“.

Vincenzo Nibali impegnato a cronometro Ph. Giuseppe Bertolino.

Così Vincenzo Nibali ha commentato così la terza tappa del Giro d’Italia.

Ho visto di sfuggita la caduta di Thomas ma, quando è rientrato in gruppo, teneva tranquillamente le posizioni di testa. Onestamente, non mi aspettavo stesse così male – aggiungo -. Lo stesso vale per Simon Yates, sia pure per motivi diversi. Per esperienza sono sorpreso dal fatto che una salita così dura nella prima settimana possa fare danni. Chi più, chi meno deve rodare le gambe: se trovi la giornata sbagliata, paghi“.

Avversari a parte – conclude Nibali – guardo alla mia corsa e sono soddisfatto; dico, altresì, che bisogna tenere i piedi ben piantati a terra. Ripeto: siamo solo al terzo giorno di gara. Come non mi sono scomposto dopo la crono, non è il caso di cedere a facili entusiasmi ora. Sarà banale da dire, ma i grandi giri vanno costruiti giorno dopo giorno. Giornate come quella di oggi mi danno più serenità, ma la concentrazione è altissima: tengo molto a questo Giro“.

 

 

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