Salvatore Giuffrida torna all’Assemblea Regionale Siciliana e il parlamentare catanese non fa mistero dell’emozione e della soddisfazione per il suo rientro in aula dopo la decisione del tribunale di Palermo che ha disposto la decadenza del “deluchiano” Davide Vasta. Al suo posto subentra il primo dei non eletti nella lista “De Luca Sindaco di Sicilia-Sud chiama Nord” ed è proprio Giuffrida, l’ex dirigente della Regione Siciliana, ed direttore dell’ufficio di Taormina del Servizio Turistico Regionale, che si era rivolto alla magistratura con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino, Giuseppe Impiduglia e Giovanni Verga, per accertare l’ineleggibilità di Vasta.
“La giustizia ha fatto il suo corso e sono davvero felice di poter tornare al Parlamento siciliano – spiega Giuffrida -. Lo faccio con orgoglio e forti motivazioni. Riprendo il mio lavoro, finito allora nel 2017, e rientro in aula con la volontà di poter dare un contributo utile ai siciliani, sui temi per loro importanti”. Adesso, ovviamente, ci si chiede quale sarà la posizione di Giuffrida, dopo la campagna elettorale che lo aveva visto a suo tempo al fianco di Cateno De Luca, con il movimento guidato dall’attuale sindaco di Taormina. Di certo c’è che quell’accordo non avrà seguito e Giuffrida rimarca che l’intesa è finita già il giorno dopo le elezioni Regionali del settembre 2022.
“I miei rapporti con De Luca e Sud chiama Nord si sono interrotti in quel settembre del 2022 – spiega Giuffrida -.Dopo l’esito delle Regionali, non c’è stato più alcun dialogo politico, tra l’altro avevo anche dato disponibilità, anche senza la mia presenza in Parlamento, a sostenere il percorso politico del movimento, con un altro ruolo. Non si sono più fatti sentire, hanno ritenuto di non avere bisogno di me e della mia esperienza e professionalità. Di ciò ne ho preso atto con grande serenità, è venuto meno quel principio fondamentale di fiducia e di rispetto che è una condicio sine qua non dei rapporti umani, ancora prima che politici. Discorso chiuso, vado avanti per la mia strada, che ovviamente sarà un’altra”.
E adesso quale sarà la nuova “casa politica” di Giuffrida? “Vedremo, non è una priorità e non ho fretta, io sto dalla parte dei siciliani e sono contento di poter servire nuovamente i territori. Io provengo da una storia politica di moderato, sono stato un democratico popolare e cercherò di vedere chi, nel panorama politico, incarnerà i miei valori e la mia visione di politica al servizio del cittadino. Farò le mie valutazioni, sicuramente non sarà una scelta di convenienza personale, chi mi conosce sa che sono una persona seria, valuterò il progetto politico e le battaglie che ritengo si debbano fare per la gente”.
“A suo tempo avevo presentato delle proposte di legge in Commissione. La Sicilia ha bisogno di alcune cose che ritengo fondamentali – continua Giuffrida –, come una legge sul turismo e poi la riperimetrazione urbana del Parco dell’Etna. La normativa da portare avanti è quella che intende dare uno sviluppo turistico sostenibile alla nostra Sicilia. E poi certamente sono pronto a fare la mia parte nella battaglia per l’abbattimento dei costi sui voli, specie per le categorie disagiate, per i disabili e per gli studenti. E’ una battaglia di civiltà sulla quale non possono esserci colori politici. Tra i temi di stretta attualità sicuramente sono stato, sono e sarò sempre favorevole al Ponte sullo Stretto. E’ arrivato il momento di realizzare finalmente questa opera strategica di straordinaria importanza per la Sicilia e per il Mezzogiorno. E’ un’opera che riguarda i trasporti e i collegamenti ma anche lo sviluppo dell’incoming e delle politiche per il turismo che rappresentano un elemento basilare per l’economia della nostra isola”.
Sud chiama Nord, ricordiamo, ha già fatto sapere che farà ricorso in Cassazione, a difesa di Vasta, nei confronti del quale sono state contestate da Giuffrida le mancate dimissioni dalla carica di componente del CdA, con delega per la gestione del personale, di una società cooperativa oltre il termine di dieci giorni dalla data prevista per la convocazione dei comizi elettorali del 25 settembre 2022. Da qui, il Tribunale di Palermo, accogliendo le tesi dei legali di Giuffrida, ha rilevato che la cooperativa “ha intrattenuto rapporti contrattuali con soggetti pubblici, facenti parte dello Stato e della Regione e che è stata destinataria di un’autorizzazione regionale per la produzione di pasti e piatti pronti, ed un’autorizzazione di natura igienico sanitaria per l’attività di produzione e commercializzazione di prodotti a base alimentare”. Il Tribunale ha, inoltre, dichiarato inoltre inammissibile il ricorso proposto da Santo Orazio Primavera – secondo dei non eletti – nei confronti proprio di Giuffrida, ad eccezione della parte in cui lo stesso eccepiva la tardività delle dimissioni del Vasta dalla carica di consigliere di amministrazione della Coop. Contro la sentenza hanno proposto appello sia Vasta che Primavera. Giuffrida ha chiesto che venissero entrambi rigettati ed è lo scenario che si è quindi verificato.