Davanti al Palazzo istituzionale piovono rotoli di carta igienica. E piovono sulla testa dell’amministratore delegato della Stretto di Messina Pietro Ciucci e sugli ingegneri della società venuti a illustrare in consiglio comunale il progetto del Ponte (QUI). Parafrasando un noto libro potremmo dire che la pioggia di rotoli di carta igienica rappresenta “il senso dei No Ponte per il dialogo”.
Ciucci non è sbarcato in riva allo Stretto su un carro armato ma era stato invitato dalla Commissione Ponte che da alcuni mesi dà spazio al confronto sul tema e rappresenta, in quanto espressione del consiglio comunale, i cittadini che nel giugno del 2022 hanno votato (QUI). Ma per una parte dei No Ponte (non tutta chiaramente), è iniziata la fase che chiamano della resistenza e la chiusura ad ogni forma di dialogo contro il “male assoluto”, ovvero il Ponte.
PARTIGIANI V/S COLLABORAZIONISTI
Per chiarire gli aspetti della nuova fase, oltre al lancio di carta igienica che evoca contenuti di “altissimo livello politico e ideologico”, sulla testa di Ciucci, dagli spalti dell’aula consiliare hanno impedito a suon di urla e fischi, l’avvio dei lavori al punto da causarne la sospensione. Poichè i rotoli erano finiti il disprezzo verso i presenti è stato espresso con gli insulti, dal tradizionale “vergogna”, all’intramontabile “buffoni” fino al sigillo della nuova fase, quella appunto della resistenza rivolto a chi non la pensa come loro. I consiglieri comunali, gli ospiti a vario titolo chiamati a seguire i lavori, la stampa, sono additati, udite udite come “collaborazionisti”. Un termine che ha radici nel secolo scorso e diffuso in particolar modo nel periodo finale della seconda guerra mondiale per indicare quanti collaboravano con l’occupazione nazista.
LA RESISTENZA
E per sottolineare meglio la fase della “resistenza” partigiana il gruppo No Ponte annuncia iniziative che escludono ogni forma di dialogo con chi “se ne infischia della distruzione di un territorio pur di ingrassare il conto in banca forte di un apparato politico mediatico che elimina ogni contraddittorio” (detto da chi al contraddittorio preferisce i lanci di carta igienica sa di beffa). Quanto all’apparato mediatico basterebbe dare un’occhiata ai quotidiani nazionali per scoprire che fa più rumore un rotolo di carta (non riciclata) che l’intervento di dieci ingegneri.
“Per far valere la nostra voce abbiamo solo il nostro corpo e i padroni del cemento non avranno la strada spianata, non arrivano in un territorio silente e pacifico come avrebbero sperato”.
CANTIERI E SCOTTEX
L’aspetto più bizzarro è che proprio chi dovrebbe fare del proprio credo (tra i manifestanti di lunedì c’era l’ex sindaco Accorinti, l’ex consigliere comunale Gino Sturniolo, il pacifista Antonio Mazzeo) il dialogo, il confronto pacifico ha scelto la strada dell’intolleranza che è l’antitesi della democrazia. Così mentre a livello nazionale la battaglia si fa con gli esposti in procura preventivi (perché il sud si sa è mafioso e il Ponte unirebbe le famose due cosche) a livello locale si prepara la resistenza “in un territorio non silente né pacifico” in nome del bene contro tutte le forze del male, collaborazionisti col nemico compresi. “Voi schierate i vostri cantieri, noi schiereremo tutta la fornitura Scottex”