Tra le prove della Marina Militare per testare l’elipista e la conferma della presenza del neopresidente americano Donald Trump, la città di Taormina si prepara, non senza problemi, ad ospitare il prossimo G7, in agenda il 26 e 27 maggio nella Perla dello Ionio. Dopo rinvii e ritardi i lavori per la sistemazione del Palacongressi dovrebbero partire nel giorno di San Valentino per concludersi entro il 2 maggio. E’ questo quindi il tempo a disposizione per le tanto attese opere di messa a norma della struttura di piazza Vittorio Emanuele II a tre mesi e mezzo dal summit dei sette grandi del pianeta.
Anche se la prudenza rimane d’obbligo, pare dunque prospettarsi quell’accelerazione che da tempo si auspicava sulla situazione di impasse totale dei cantieri sinora rimasti bloccati. Per le opere da realizzare al Palacongressi sono stati impegnati 2 milioni 650 mila euro, disponibili nell’ambito dei 15 milioni di euro complessivamente stanziati dal Governo nella legge di bilancio 2016 per il G7 di Taormina. Il Palazzo dei Congressi, in particolare, sin dal primo momento è stato considerato una priorità tra i vari lavori da porre in essere in vista del G7. Sinora il timore concretamente emerso è stato (e rimane) quello di un piano di interventi “tampone” e di una probabile concessione dell’agibilità poi in deroga limitatamente alla settimana del G7. Tra sette giorni esatti, martedì prossimo, si darà quindi il via alle opere di ristrutturazione del palazzo e si tenterà, in quella che si preannuncia come un’autentica corsa contro il tempo, di risolvere in via definitiva le ataviche criticità dell’immobile.
Il Palacongressi venne inaugurato nel 1981 e da allora, soprattutto a partire dagli Anni Novanta, è stato utilizzato “a singhiozzo”, con una sistematica alternanza di periodi di apertura (collocati per lo più tra maggio e ottobre) ad altri di chiusura per mancanza di agibilità. La questione irrisolta concerne l’impiantistica e i locali motore: a tal proposito il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco ha richiesto un progetto dedito ad affrontare in modo esaustivo le criticità in essere, andando oltre i “rattoppi” che hanno caratterizzato tutto questo tempo. In tre decenni il Comune si è accollato una infinità di oneri derivanti da manutenzioni che, nei fatti, non hanno mai risolto i problemi del Palacongressi e li hanno soltanto rimandati a tempi migliori. La chance irripetibile di mettere a norma il Palacongressi è arrivata con il G7 di quest’anno e le prossime settimane diranno se l’opportunità verrà effettivamente sfruttata o se, invece, si tratterà di una prospettiva da “bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto” con una sistemazione limitata al solo periodo del summit internazionale di maggio.
L’iter dei lavori da avviare viene seguito dal Commissario straordinario, il prefetto catanese Riccardo Carpino (foto a lato), che a questo punto cercherà di accelerare la tempistica di realizzazione dei lavori. Si tratterà, come detto, di affrontare la questione dell’impiantistica (da rifare), dei motori (per quali bisognerà vedere se verranno spostati) ma anche della climatizzazione e degli ascensori.