Il porto di Palermo “fa gola” agli investitori turchi. Scrive così oggi il Sole 24 Ore, riportando il progetto di sviluppo del terminal crociere e il riassetto delle aree dedicate alle navi Ro-Ro (per rotabili).
Domani a Roma arriverà il presidente Erdogan e «si intensificano i rumors – scrive il quotidiano finanziario – in merito al sempre maggior interesse turco, e segnatamente della Global ports holdings di Istanbul, per lo scalo siciliano. Un interesse, peraltro non sorprendente, visto che la Gph controlla già diverse società di gestione di terminal crociere in Italia. Detiene, infatti, il 70% della Cagliari cruise port, il 62% della Catania cruise terminal e il 51% della Ravenna terminal passeggeri».
Pare che ad attirare l’attenzione della Gph su Palermo ci sia il progetto di sviluppo dei terminal per le crociere e per le navi ro-ro messo a punto dall’Autorità portuale guidata da Pasqualino Monti.
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A gennaio, infatti, l’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale ha bandito un concorso internazionale di idee per la progettazione dei nuovi terminal crociere, passeggeri e ro-ro a Palermo. Il 20 aprile scadrà il termine ultimo per ricevere gli elaborati. Il vincitore del concorso riceverà un premio da 77 mila euro
Le successive fasi di progettazione valgono un importo di 3,27 milioni. Il costo complessivo delle opere ammonta, invece, a circa 70 milioni.
L’obiettivo per le crociere «è di creare un homeport (porto capolinea) per far sostare più a lungo le navi a aumentare la movimentazione di passeggeri dagli attuali 40omila a 1,2 milioni l’anno». Da qui, l’interesse della Turchia.
La notizia è stata commentata con soddisfazione dal noto docente palermitano di Architettura, Maurizio Carta, già consulente tecnico per la stesura del PRP (il Piano Regolatore del Porto di Palermo): «PALERMO FLUID CITY. Primi effetti del concorso internazionale di idee per la nuova stazione crociere e il terminal passeggeri e ro-ro del Porto di Palermo. La città liquida si apre alla città e al mondo diventando nuovo luogo urbano e più potente nodo globale».