AAA…Opposizione cercasi anche di seconda, terza o quarta mano. Ma cosa succede nei corridoi e nell’Aula dell’Assemblea Regionale Siciliana?
Esiste ancora qualche deputato regionale che in rappresentanza del proprio partito, gruppo e progetto politico intende dare segni della propria esistenza e fare opposizione costruttiva o meno? Guardate che per la gente, per gli elettori i vostri silenzi sono tutt’altro che indicatori di innocenza.
La situazione è questa: in Assemblea regionale siciliana il 5 novembre 2017 sono stati eletti 70 deputati. Il presidente Nello Musumeci il 18 novembre di quello stesso anno ha formato il suo governo ufficialmente sostenuto da 36 deputati. Maggioranza di centro destra formata da Diventerà Bellissima, Forza Italia, Udc, Idea Sicilia, Fratelli d’Italia, Cantiere Popolare, Mpa, con appoggio esterno al governo della Lega. Minoranza di centro sinistra e Cinquestelle con Pd, Centopassi e appunto i Cinquestelle. MinoMaggioMino ranza con i due deputati di Sicilia Futura.
Fin qui tutto secondo copione. Cosa ti aspetti? Una fortissima minoranza di 34 deputati su 36 pronta a dare battaglia in Aula su ogni provvedimento. Ad oggi, invece, abbiamo assistito ad un teatrino incredibile (anche a livello nazionale ) sia dentro il Pd che dentro i Cinquestelle.
Claudio Fava, intellettuale della sinistra e portatore sano dell’antimafia, silenziosamente forte del suo unico voto, si prende la presidenza della Commissione regionale antimafia. Inizia a convocare tanti protagonisti e testimoni dell’era Crocetta e Montante, preannunciando tremende verità e svelamento di ogni mistero e malefatta, tutto sulla pubblica piazza.
Alleluja, alleluja. Finalmente. Noi qui siamo ancora ad aspettare con la barba lunga lunga, vedremo… Sull’opposizione al governo Musumeci, caro on. Fava, possiamo darle un sereno … Non pervenuto!
Dai Cinquestelle ci aspettavamo quella carica di controllo, protesta e denuncia alla quale fin dalla loro nascita ci avevano abituato. Invece, sentite questa, il candidato presidente della regione Giancarlo Cancelleri al posto dell’elmetto e tuta mimetica in assetto da guerra o impermeabile e occhiali scuri da agente segreto, insomma invece che tutto questo per fare la giusta e corretta opposizione al suo antagonista candidato presidente, che fa? Bussa alla porta della presidenza … Toc Toc, on. presidente Musumeci, posso entrare? Disturbo? Se vuole ripasso…
Nello Musumeci, da perfetto gentiluomo, lo fa accomodare pronto a subire l’attacco di cotanto tremendo oppositore. Invece, colpo di scena, meglio di un thriller: l’on. Cancelleri gli propone un accordo, di governo o di legislatura, chiamala come vuoi. Insomma, presidente Musumeci, dimentichiamo tutto quello, non sempre carino, che ci siamo detti in campagna elettorale e governiamo insieme.
Musumeci, dopo avere controllato se da qualche parte ci fossero le telecamere di Scherzi a Parte, declina l’inaspettata proposta (traduzione della risposta di Musumeci per gli abitanti del mio quartiere: “Va fatti na caminata”). Da allora, qualche dichiarazione alla stampa, contenuta e misurata degna della migliore DC, per dire che loro ben 20 temibili deputati ci sono. Restiamo fiduciosi che prima o poi, la strada e lunga, i Cinquestelle si facciano sentire con proteste e proposte. Ad oggi possiamo definire la loro opposizione… Acqua che non bagna!
Ed eccoci al Partito Democratico. In Assemblea lo squadrone del PD inizialmente consta di 11 deputati. Al suo interno troviamo di tutto, Renziani, post Renziani, Zingarettiani, ex Miccichiani, ex democristiani e forse, cercando con attenzione, con giusta attenzione, anche qualcuno di sinistra. Gente di esperienza, gente di governo, politici navigati, progressisti consolidati, democratici inossidabili. Ormai abituati a governare, vedi la giunta Crocetta, tanto da dimenticare a casa il manuale del buon oppositore di governo.
Silenzio su bilancio e finanziaria. Muti sul caso Orchestra sinfonica. Distratti sulle nomine sulla sanità. Assenti su Sea watch e così via. Presenti sui cambi di casacca, vedi Luisa Lantieri, attivi durante le votazioni per la presidenza dell’Ars a Miccichè.
Certo non potevamo aspettarci dall’on. Giuseppe Lupo, capogruppo, barricate o dichiarazioni di guerra, è uomo pacato ed al momento è preso da altro. Ma questo Pd è ormai una sorpresa quotidiana più che altro per le sue opposizioni interne.
Può essere credibile l’on. Faraone, segretario regionale in attesa di giudizio dalla commissione di garanzia, dopo anni di governo Crocetta da lui sostenuto con ben tre assessori? Ma on. Faraone, come mai tutte queste belle soluzioni ad ogni problema le trova adesso e non le suggeriva e faceva applicare agli assessori del suo partito durante il governo Crocetta? Ogni tanto Faraone qualche dichiarazione la fa, però i lettori dei suoi social lo bombardano di insulti ed i suoi colleghi di partito gli ricordano le acquisizioni fatte, tipo Ruggirello, Picciolo, Cardinale, La Via, Micari, Nicotra, l’indicazione di Norata alla presidenza della Rap di Palermo con i risultati sotto l’occhio ed il naso di tutti e la spettacolare performance di Bella Ciao canticchiata insieme a Gianfranco Miccichè.
Degli altri dirigenti Comunali, Regionali, Nazionali, Europei e Interstellari del Pd abbiamo poche e isolate notizie, sembrano tutti vittime di un “vorrei ma non posso”, oppure di un “aspettiamo che“ , intanto silenzio.
Sullo stato della loro opposizione al governo Musumeci posso ricordare quello che mi diceva al telefono la mia mamma quando partivo e, da quel disgraziato che sono, non sempre la chiamavo: “Se ci siete fatevi sentire, state bene? Per favore, non fateci preoccupare!”