“Fuoco da Scopello a Termini Imerese, gente che fugge dalle proprie abitazioni, vigili del fuoco , operai forestali e volontari allo stremo delle forze. È sempre lo stesso scenario che si ripete nelle giornate in cui caldo e vento, si accordano per consentire, a mani vili e menti perverse di appiccare il fuoco“. Lo dichiara Pino Apprendi, dell’associazione Cento Passi.
Apprendi sottolinea l’esigenza di una attenta campagna di prevenzione: “Ci sono due momenti importanti che bisogna analizzare. Il primo è la prevenzione, capire se tutto ciò che poteva farsi è stato fatto, se i Sindaci hanno emesso le ordinanze per far si che i privati procedessero a pulire i propri terreni e se poi hanno controllato. Se chi ha il compito di realizzare i viali parafuochi , la pulizia del sottobosco e dei bordi delle strade ha provveduto per tempo, se sono stati preparati i piani di prevenzione e i sistemi di allertamento“.
Il rappresentante del movimento Cento Passi si concentra poi sulla repressione del fenomeno degli incendi: “L’altra parte è la repressione. Su questo credo che le forze in campo questa notte abbiano fatto tutto ciò che era nelle loro possibilità ed anche di più . Il vero problema rimane la modalità di quanto è successo. Lo scenario e la tecnica da guerriglia è sempre la stessa, otto incendi accesi nel buio quasi contemporaneamente, da Scopello a Termini Imerese, con i mezzi aerei impossibilitati ad intervenire e con gli uomini già stressati dalla giornata particolarmente calda e impegnativa“.
Pino Apprendi, a proposito degli incendi, parla apertamente di colpa da parte dei responsabili: “Una lotta impari , che chi ha acceso i fuochi aveva preventivato e programmato. Va rivista tutta la materia in ambito forestale , in Sicilia va coperto l’organico delle guardie forestali e ripristinata la dirigenza con laurea specifica. Stessa cosa vale per i vigili del fuoco, ricordiamoci che lo stesso personale, dal punto di vista numerico, che tutti i giorni affronta il soccorso tecnico urgente nelle nostre città viene impiegato negli incendi boschivi“.
L’ex dem chiude con una domanda retorica: “La domanda che tutti ci poniamo è : “Chi ha concreti interessi a creare questo disastro ambientale mettendo a rischio la vita di tante famiglie”. Non sarà facile trovare risposta a questa domanda e ancora una volta tutto sarà archiviato“.