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E’ ancora in corso l’incendio che ha colpito questa notte il comune di Altofonte, in provincia di Palermo.
Dalle 6 di questa mattina sono entrati in azione due Canadair e due elicotteri per spegnere il rogo, anche le alte temperature rendono difficili le operazioni.
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#30agosto Altofonte (PA) 12:30, continua il lavoro dei #vigilidelfuoco con tre #Canadair e squadre a terra per spegnere le fiamme che stanno interessando il bosco di Moarda e da stamattina la frazione di Rebuttone pic.twitter.com/VRsR0KtSD9
— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) August 30, 2020
EVACUATE 400 PERSONE
A seguito dell’espansione delle fiamme, sono stati evacuati in via precauzionale 400 dei circa diecimila abitanti del paese. Il rogo infatti è ancora in corso. L’incendio è divampato intorno alle 21 in cinque punti diversi e in contemporanea. Difficile pensare ad una matrice che non sia quella dolosa.
Le fiamme hanno superato la zona abitata e si stanno dirigendo verso i boschi. “E’ stato un atto criminale – raccontano gli uomini della forestale e i vigili del fuoco intervenuti – per colpire il paese“. I residenti evacuati sono stati portati al campo sportivo Don Pino Puglisi, dove sono stati allestiti presidi della protezione civile.
IL MOMENTO PEGGIORE
Attorno alle tre e mezza di notte il momento più critico per le squadre di soccorso che hanno dovuto affrontare il fronte di fuoco nel bosco della Moarda.
A supporto di forestale e vigili del fuoco sono intervenuti numerosi volontari della protezione civile e due squadre di pompieri dei comandi Enna e Caltanissetta. A coordinare le operazioni il comandante provinciale dei vigili del fuoco Agatino Carrolo. L’incendio ha provocato anche l’esplosione di alcune bombole di gas che hanno danneggiato le abitazioni, ma non ci sono feriti.
In alcune zone di Palermo, che dista pochi chilometri da Altofonte, strade, tetti e balconi sono coperti di cenere trasportata dal vento di scirocco.
Solidarietà alla popolazione di Altofonte è giunta dall’arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi. “É colpa della cattiveria umana di qualche folle bruciare un patrimonio naturalistico e pensare stupidamente di distruggere ‘la casa comune’, che Dio ci ha comandato di custodire e curare – ha detto -. Appiccare volontariamente un incendio, oltre che un delitto per la legge dell’uomo, è anche un grave peccato contro Dio e la sua creazione”. La Caritas diocesana e le parrocchie si stanno attivando per aiutare le persone che hanno subito danni“.
MUSUMECI: “CONVOCATO IL GOVERNO REGIONALE”
“È stata una notte difficile. Ho convocato il governo della Regione per una riunione urgente“, ha dichiarato il presidente Nello Musumeci.
“I criminali che hanno appiccato il fuoco ad Altofonte, in sei punti diversi e a favore del vento, hanno compiuto un atto violento che sta pagando una intera popolazione. Per tutta la notte oltre 150 uomini dei vigili del fuoco, della protezione civile e del corpo forestale hanno lavorato e continuano a lavorare senza tregua. Tutta la mia gratitudine“.
IL SINDACO DI ALTOFONTE: “CI VORRANNO DECENNI PER RICOSTRUIRE IL BOSCO”
“Siamo terrorizzati, impauriti per quanto abbiamo visto e vissuto questa notte. Adesso stiamo iniziando a fare la conta dei danni. Ci sono alcune villette danneggiate e tanti animali morti. Certamente tutti quelli che si trovavano nello splendido bosco della Moarda che adesso non c’è più“.
Il sindaco di Altofonte, Angela De Luca, ha trascorso tutta la notte insieme ai suoi concittadini che hanno dovuto abbandonare le case. Attraverso il suo profilo Facebook ha prima lanciato un perentorio ordine di abbandonare le abitazioni di alcune zone del paese, poi via via ha iniziato a dare notizie su quanto stava accadendo.
“Servono mezzi aerei. Le fiamme sono ancora alte e si stanno dirigendo verso Piana degli Albanesi – aggiunge – Il lavoro della forestale e dei vigili del fuoco è stato encomiabile. Hanno fronteggiato fiamme molto alte. Il vento che soffia molto forte ha reso inutile tutto il lavoro di prevenzione fatto in questi anni dagli uomini della forestale. Erano stati realizzati viali tagliafuoco di 10 metri, che purtroppo l’azione criminale di ieri, insieme al forte vento di scirocco, hanno reso vani. Molti dei forestali sono di Altofonte e mai avrebbero pensato di assistere a una catastrofe di queste proporzioni. Ci vorranno decenni per restituire il bosco“.