“C’è bisogno di connettere la Sicilia con un Patto per i Trasporti che preveda il coinvolgimento e il confronto con tutti i corpi sociali e una nuova visione politica che faccia prevalere responsabilità e non interessi di parte“.
É questa la richiesta continua ed incalzante della Cisl e della Fit siciliane, lanciata con le parole dei segretari generali Sebastiano Cappuccio e Dionisio Giordano nei confronti del governo regionale, a due anni dalla presentazione del libro bianco libro della Cisl sulle infrastrutture in Sicilia.
Un lavoro di ricognizione e di analisi che evidenziò in 240 pagine la situazione di stallo di molte opere, soprattutto viarie e ferroviarie, nonostante le reali e cospicue disponibilità economiche per la loro realizzazione, allora circa 12 miliardi.
“Dopo due anni non è cambiato molto, quindi oggi più che mai c’è bisogno di avere una Sicilia dotata di un sistema infrastrutturale dei Trasporti moderno ed efficiente, utilizzando immediatamente le risorse disponibili, per garantire piena mobilità ai siciliani ed alle merci e l’accessibilità di tutte le aree del territorio regionale”, aggiungono i due segretari.
Il libro bianco fu anche l’occasione per un excursus approfondito sul trasporto viario, ferroviario, aereo e marittimo che evidenziò l’assenza di un sistema trasportistico integrato.
Mise in mostra l’esigenza di velocizzare il trasporto ferroviario, di eliminare la frammentazione del trasporto pubblico locale, di individuare due hub aeroportuali in Palermo e Catania e superare le criticità dei due scali minori di Trapani e Comiso.
Fu anche l’occasione di riproporre nell’ambito del diritto dei siciliani alla continuità territoriale sia il tema del trasporto marittimo verso le isole minori che la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina.
“L’emergenza sanitaria ha certamente rimarcato con forza quanto sia necessario il bisogno di mobilità di lavoratori e cittadini, delle imprese e dell’economia in genere e tutto ciò richiede un’immediata modernizzazione della regione, realizzando le opere previste e concretizzando un sistema dei trasporti e delle infrastrutture regionali articolato nei singoli territori ma interconnesso con l’Italia e l’Europa” spiegano Cappuccio e Giordano.
“Con lo slogan Rimettiamo il moto il Paese“, dice Salvatore Pellecchia segretario generale Fit Cisl Nazionale, “il sindacato aveva già evidenziato nel 2019 e quindi ancora prima della pandemia, che le enormi criticità che si addensavano sul settore dei trasporti correvano il serio rischio di rendere il paese meno competitivo”.
“Determinando perdita di efficienza del sistema produttivo italiano ed allargando il divario Nord-Sud, con le aree meridionali del paese sempre più arretrate e con maggiori difficoltà a tenere i livelli occupazionali, altro che crescita”, aggiunge il segretario della Fit.
“Da qui la richiesta al governo di un Patto per i Trasporti, con regole chiare e trasparenti e con il lavoro collegiale frutto del coinvolgimento di tutti i corpi sociali e delle loro rappresentanze – prosegue Pellecchia – continua a essere oggi più che mai una priorità per il Paese e per il Sud“.
“In questa direzione va ripreso il tema del Ponte sullo Stretto“, aggiungono i tre segretari Pellecchia, Cappuccio e Giordano, “opera utile e necessaria e di grande valore strategico per la continuità territoriale“.
Secondo la Cisl e la Fit Cisl dunque: “Sviluppo e crescita economica della Regione necessitano di tutto ciò e serve un confronto continuo e non sporadico con le parti sociali, il Presidente Musumeci e l’assessore alle Infrastrutture Falcone ascoltino le richieste di chi continua a rappresentare centinaia di migliaia di lavoratori e cittadini siciliani con il coinvolgimento di istituzioni ed imprese“.
Da qui la lettera aperta della Cisl Siciliana con la richiesta del segretario Cappuccio di “Un Patto di responsabilità” per andare oltre la pandemia indirizzata al Governo, all’Ars, all’Anci Sicilia ed alle imprese, 13 punti per realizzare una strategia di rilancio capace di far ripartire produzione ed occupazione in Sicilia.