La cucina siciliana conquista New York e, a questa affermazione potreste dirmi, ma già non l’aveva conquistata? Certo, ma ora è stato fatto un passo in più, quello di spostare l’attenzione dal cibo alla cultura gastronomica siciliana che, nata da una koinè di popoli che l’hanno conquistata e amata, ha lasciato “tracce” in ogni campo. Fiutando fiutando e leggendo leggendo, ecco che riappare il nostro grosso grasso patrimonio siculo nella persona di Salvatore Fraterrigo, un trapanese che è diventato ambasciatore nella Grande Mela dei prodotti siciliani.
Nel 2004 Salvatore si trasferisce negli Stati Uniti dove, dopo aver fatto una lunga gavetta in diversi ristoranti, inaugura, nel 2016, Norma, il suo primo ristorante, nel cuore di Manhattan. La scalata verso il successo è solo all’inizio e, nel 2021, raddoppia con un altro locale nel West Side, sulla Nona Avenue e, pochi mesi fa, con il terzo Norma, poco distante dal Palazzo di Vetro dell’Onu. Il segreto del suo successo?
Cucinare come la nonna e la mamma, convinto che le pietanze devono essere fatte allo stesso modo in cui sono nate, senza rivisitazioni di alcun tipo. I clienti sembrano apprezzare i suoi sapori genuini, tramandati, in questo caso, da nonna a madre e da madre a figlio. Il palato va educato e Salvatore Fraterrigo si è prefisso questo scopo. Siccome il cibo deve essere accompagnato da buon vino, ecco che ha completato l’opera, scegliendo solo quelli siciliani. Andando alle sue specialità, vogliamo citare: cous cous di pesce, busiate al pesto trapanese , non poteva mancare, visto il nome, la norma con i paccheri di Gragnano e, tenetevi forte, la pizza il cui impasto viene fatto lievitare per due giorni, in modo da risultare più leggera, di cui c’è un ampissimo ventaglio di scelta. Noi, però, vogliamo citarne due: la Norma, in onore del locale, e la Rianata, con aglio, acciughe, pomodorini, origano e pecorino grattugiato. Per farvi immaginare di essere seduti ad un tavolo del ristorante la “Norma”, a New York, ecco che vi cuciniamo, anche se solo metaforicamente, le “busiate al pesto alla trapanese”. Siete pronti per questa liccumaria?
Busiate al pesto alla trapanese
Ingredienti per 4 persone
- 400 g di pasta
- 500 g pomodori
- basilico fresco
- mandorle pelate
- aglio
- sale
- olio
- pecorino
- pepe nero
Procedimento
1. Mettete dentro un mixer ad immersione o, se preferite, un mortaio le mandorle pelate, i pomodori, precedentemente buttati per un minuto in acqua bollente e sbucciati, aglio, basilico fresco, pecorino, sale e pepe nero.
2. Frullateli fino ad ottenere una crema granulosa, ma omogenea.
3. Scolate la pasta e amalgamatela con la salsa.
Viva la cucina siciliana e i nostri ambasciatori nel mondo.
[La foto di Salvatore Fraterrigo è tratta dalla Voce di New York].