Tutti al Centro appassionatamente. Parola di Totò Cuffaro. L’ex presidente della Regione, infatti, intervistato dal Corriere della Sera, spiega agli Italiani la sua ricetta per combattere l’avanzata Cinquestelle, che prevede, in un grande pentolone, una bella mescolata di Pd, Forza Italia e partiti centristi: insomma, un centro-destra-sinistra in salsa neo Dc da servire come piatto antigrillino. Ricetta, che – a ben vedere – di nuovo ha ben poco, visto che tempo fa era stato Berlusconi a teorizzarla. Solo che per Cuffaro dovrebbe applicarsi innanzitutto alla Sicilia e siccome – si sa – l’Isola è da sempre laboratorio politico, poi la portata potrebbe essere servita ancora fumante all’Italia intera: “Il M5S ha il 37% nei sondaggi – rileva l’ex governatore – e lo si può fermare solo se si tagliano le ali estreme di sinistra e destra e si converge tutti al centro. La Sicilia è già stata il luogo dove sono stati sperimentati il primo centrosinistra e il primo centrodestra della storia. Perché non può succedere anche col Partito della Nazione?”.
Dunque, per cominciare, Cuffaro afferma che si dovrebbe tentare una simile alleanza alla Regione Siciliana, proprio allo scopo di fermare la corsa dell’armata pentastellata: “è la condizione necessaria – osserva – anche se non ancora sufficiente, per non far vincere al M5S le elezioni siciliane di ottobre. È ciò che hanno in testa in tanti, compresi molti renziani e berlusconiani. Solo che non possono dirlo. Io posso dirlo”.
Che questo possa realizzarsi facilmente in Sicilia per adesso è ipotesi remota, mentre su scala nazionale, la proposta di Cuffaro ha gioco facile, anche se non sarà quasi certamente una carta da giocare prima delle elezioni politiche, ma una “necessità” del giorno dopo: vista la melina sulla legge elettorale, infatti, stando così le cose, all’indomani delle elezioni del 2018 si andrà quasi certamente verso un “governo di coalizione”, in cui far confluire Pd, Forza Italia e altre forze centriste. In pratica, una riedizione del governo Letta.
Tornando alla Regione, forse Cuffaro non riuscirà nel suo intento di riunire Pd, berlusconiani e centristi vari, ma di certo l’esperimento Ferrandelli a Palermo e il pressing per consacrare Lagalla candidato del centrodestra in vista delle Regionali d’autunno, vanno nella direzione della rinascita del partito centrista che in Sicilia ha già un suo leader indiscusso. E si chiama Salvatore Cuffaro.
Che poi pubblicamente l’ex presidente della Regione affermi di “non voler tornare a fare politica”, questo è un dettaglio di poco conto.
Buona Dc a tutti.