Una cosa è sicura, Crocetta oggi, in conferenza stampa non ha voluto stupire “con effetti speciali”.
Anzi, forse anche dopo una lunga maratona notturna con i suoi consiglieri più fidati, il governatore siciliano alla fine ha teso la mano al suo partito, mostrando il bastone e la carota: “Se qualcuno pensa che Rosario Crocetta sia l’ideologo della divisione del centrosinistra, si sbaglia alla grande”.
Per Crocetta, che parla di sé in terza persona, e prova a guardare oltre l’ostacolo, “la democrazia è una cosa seria”.
Ma allora qual è il vero obiettivo del presidente della Regione uscente, oltre alla richiesta di improbabili (per ragioni di tempo e organizzative) primarie?
E se Crocetta puntasse ad azzerare la candidatura di Micari, uscita dalla segreteria regionale di lunedì scorso, per rivendicare un punto d’onore e uscire di scena in questa maniera?
Certo, per trovare un candidato ‘terzo’ che consenta a Crocetta di farsi da parte, pareggiando sul metodo la fuga in avanti della coalizione nei suoi confronti, ci vorrebbe un miracolo, di uomini, tempi e situazioni. Le liste dovrebbero chiudersi più o meno entro un mese.
Alchimie improbabili, almeno fino a quando non si compiono. Ma anche in politica la partita finisce al novantesimo minuto, anzi dopo i tempi di recupero e pertanto è bene attendere ancora qualche giorno per capire se l’ex “sindaco dei siciliani” darà corso alle cose, facendo nascere “il governo del presidente”, oppure andrà avanti con le sue liste, o ancora verrà a più miti consigli.
Il messaggio nella bottiglia lanciato è già giunto a chi di dovere. Bisogna adesso capire, quanti tra i Dem –“Nessuno tocchi Raciti”– ha ribadito Crocetta, saranno disposti a mettere mano a una profonda, forse fin troppo, revisione delle cose.
Se infatti nella versione di Saro sono stati Orlando e Cardinale a intestarsi la sponsorizzazione di Micari: “Una persona per bene per carità, ma del resto chi non lo è”, ha minimizzato Crocetta, adesso, in tempi di reazione velocissimi, bisognerà capire, se e chi, batterà un colpo tra i democratici.
Il tempo scorre e Crocetta non attenderà all’infinito.