“Chi guarda non sa vedere e chi non vede, invece, sa guardare. Quello che vogliamo fare è dare la possibilità a chi vede di imparare a guardare veramente.” E’ con queste parole che lo scrittore Pietrangelo Buttafuoco descrive il progetto che il parco archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale si appresta ad inaugurare quest’anno in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Liborio Calascibetta e Riccardo Calamaio, rispettivamente direttore e componente del comitato tecnico scientifico del parco archeologico di Piazza Armerina, hanno deciso di cambiare per sempre il normale modo di fruire dei mosaici della Villa Romana del Casale in occasione di un progetto unico nel suo genere, che si pone l’obiettivo di indagare e raccontare il modo in cui una persona non vedente percepisce i mosaici.
Le porte del parco archeologico e del museo di Aidone si aprono, quindi, ad un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo grazie anche all’incontro con il genio di Oliviero Toscani, il quale sarà l’artefice di un documentario che racconterà l’intera iniziativa.
“Occorre andare oltre la visione tradizione del mosaico e mettere in moto la visione dell’immaginazione. – Spiega Oliviero Toscani – I non vedenti vedono quello che noi non siamo capaci di vedere, elaborando attraverso l’immaginazione ciò che sentono e toccano. Sviluppano così una sensibilità di visione che noi non conosciamo ed è per questo che abbiamo deciso di dare il via a questa collaborazione: capire cosa sentiamo mentre immaginiamo.”
L’obiettivo è quello di documentare l’intangibilità. Un processo certamente non facile ma che troverà una sua forma anche grazie alla voce narrante di Pietrangelo Buttafuoco che racconterà i mosaici aiutato da archeologi e studiosi esperti.
“Questo è un progetto ambizioso che, grazie alla collaborazione con Oliviero Toscani e Pietrangelo Buttafuoco, permetterà di vedere i mosaici in un modo unico, attraverso un percorso dedicato all’immersività e alla sensibilità verso gli altri.” Spiega Liborio Calascibetta ai microfoni dei ilSicilia.it.
“Investire sull’abbattimento delle barriere architettoniche vuol dire crescere e noi abbiamo deciso di farlo anche grazie al contributo di un grande visionario come Oliviero Toscani. – commenta Riccardo Calamaio – I beni culturali devono essere liberi ed accessibili a chiunque. Chiunque hanno la necessità e il diritto di fruirne”.
“Un non vedente vede attraverso le mai – spiega Gaetano Minincleri, Presidente Regionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – e ha bisogno di toccare gli oggetti intorno a se per costruirsi un’immagine. Sarà estremamente interessante scoprire, attraverso questo documentario, l’idea che un non vedente si farà dei mosaici”.
L’abbattimento delle barriere architettoniche è un processo fondamentale per portare la cultura verso una sempre maggiore inclusività. Attraverso questo documentario sarà possibile proiettare la Villa Romana del Casale e il museo di Aidone e Morgantina oltre la sua fama, verso un piano internazionale. Un’innovazione indispensabile in occasione del 25esimo anniversario dell’inserimento del sito archeologico di Piazza Armerina all’interno della lista del patrimonio mondiale UNESCO.