“La stagione turistica a Taormina sta andando sicuramente bene. E’ un peccato però non poter più avere i dati turistici per una scelta dell’assessorato regionale al Turismo che non comprendiamo e che ci penalizza“. Lo afferma il presidente dell’Associazione Albergatori di Taormina, Italo Mennella, che fa il punto sulla stagione turistica nella capitale del turismo siciliano e, al contempo, lancia anche una frecciata con destinazione Palermo. Motivo del malcontento degli operatori economici è, in sostanza, la direttiva della Regione che ha stoppato l’invio periodico dei dati mensili, le statistiche turistiche riguardanti presenze e arrivi nelle strutture alberghiere ed extra-alberghiere della città.
“La stagione sta andando bene – evidenzia Mennella – e contiamo di fare anche meglio dello scorso anno. Il mercato inglese si sta confermando senza dubbio come il migliore per il nostro territorio. Positivi anche i flussi di un altro mercato tradizionale come quello tedesco ed anche altri mercati come quello Usa. Crescono i flussi provenienti dai mercati asiatici come il Giappone. Il problema però è che possiamo soltanto avere, e quindi commentare, delle indicazioni parziali in quanto non disponiamo più di quella preziosa macchina procedurale delle statistiche che ci supportava in passato. A quanto pare, soltanto l’assessorato al Turismo può farci avere, previa apposita richiesta e relativa autorizzazione, quei dati che in precedenza ci venivano trasmessi con puntualità mensilmente e che ci consentivano di programmare meglio la stagione. Adesso, in pratica, c’è una sorta di embargo, bisogna fare richiesta ed è tutta un’altra cosa rispetto a prima”.
Mennella non fa mistero del suo malcontento e lancia bordate: “L’amara verità è che ci hanno tolto un mezzo per vendere meglio il prodotto Taormina. Sulla base delle statistiche avevamo la possibilità di analizzare la situazione ed effettuare delle azioni di comunicazione e potevamo intervenire per apportare dei correttivi anche ai prezzi per intercettare i vari mercati ed incentivare i flussi. Ci è stata tolta la possibilità di lavorare meglio. Non intendiamo fare polemica però è innegabile che, da questo punto di vista, ci sentiamo penalizzati“.