PALERMO. Nuova puntata delle Iene ieri sera, con il Tribunale misure di prevenzione di Palermo al centro del dibattito. Dopo il celebre caso Saguto, l’inviato Matteo Viviani racconta la storia della famiglia Cavallotti, che sarebbe stata vittima della cattiva amministrazione dello Stato.
I Cavallotti, che hanno un’impresa di impianti di pulizia di gas metano a Belmonte Mezzagno (PA), secondi i giudici sarebbero collusi con la mafia. La loro azienda viene chiusa con l’arresto dei tre titolari e familiari. Dopo 12 anni verranno scagionati. Le Iene allora intervistano l’avvocato Andrea Modica De Moach, ex amministratore giudiziario e preposto alle misure di prevenzione Antimafia di Palermo.
Dopo un primo servizio del 2015 i figli dei Cavallotti sarebbero stati presi di mira dall’avv. Modica De Moach, che avrebbe fatto partire una segnalazione alle autorità sostenendo che i figli avrebbero fatto da prestanome ai genitori. Ma grazie ad alcune intercettazioni audio esclusive Le Iene mostrano l’ex Amministratore Giudiziario parlare di “bilanci presentati a convenienza”, plusvalenze, e strane proposte di “affari” coi Cavallotti…
«Sembra che Modica non lavori per il Tribunale, ma per le aziende sequestrate dal Tribunale stesso» – dice Viviani nel servizio. «Un inciucio, anzi un vero e proprio reato commesso da chi quei reati invece dovrebbe aiutare lo Stato a contrastare», spiega l’avv. Andrea Dell’Aira.
La situazione dell’azienda precipita poi verso il fallimento. L’incarico viene affidato all’avvocato Andrea Aiello, che a Viviani risponde di aver migliorato la situazione. Un esperto commercialista, invece, sostiene che è proprio sotto l’Amministratore Giudiziario che il bilancio della società dei Cavallotti ha iniziato ad avere una perdita significativa.
Questo il commento che la trasmissione di Italia 1 fa al servizio: “La storia dei Cavallotti mostra come una giusta legge antimafia, quando dietro c’è una cattiva amministrazione da parte dello Stato, rischia di incoraggiare quella cultura mafiosa che dovrebbe combattere“.
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