La malamovida a Palermo ha le ore contate? Forse. Intanto, dopo mesi di rimpalli, la discussione è approdata in Sala Martorana, dove il nuovo regolamento dovrebbe essere votato già in settimana, a meno di ulteriori stalli.
L’obiettivo è di mettere un freno alla confusione che ormai regna sovrana, tra musica ad alto volume a tutte le ore della notte, anche nei giorni feriali e bottiglie di vetro, lattine e bicchieri di plastica abbandonati ad ogni angolo. Per non parlare dell’aumento di risse, furti, rapine e altri reati che stanno contribuendo alla “desertificazione” di alcuni tra quartieri e borgate del capoluogo.
Al primo giorno di dibattito in consiglio comunale, però, già i primi nodi sono venuti al pettine. A cominciare dalla modalità di votazione, con Forza Italia e Fratelli d’Italia in disaccordo, segno che il braccio di ferro in maggioranza per il rimpasto in Giunta e la conseguente spartizione di ruoli apicali nelle partecipate per ristabilire equilibrio tra le forze non è affatto concluso.
Intanto, la bozza di regolamento “per il corretto svolgimento dell’attività di esercizio pubblico e di intrattenimento” prevede 7 articoli, ma anche una decina di emendamenti, molti dei quali stanno subendo in queste ore subemendamenti da più parti.
Uno degli stalli, ad esempio, è causato dall’articolo che riguarda il mondo delle slot machine. Se per il momento, il regolamento recita che gli apparecchi debbano restare in funzione dalle 14 alle 18 e dalle 20 alle 24, con un emendamento si vorrebbe accorpare gli orari in un’unica finestra, dalle 15 alle 22, tutti i giorni. Un’ora “persa” – che potrebbe essere recuperata grazie ad un subemendamento – che secondo alcuni potrebbe portare al licenziamento di parte del personale di sale gioco, bar, ristoranti, alberghi, nonché degli esercizi commerciali, delle rivendite di tabacchi e delle ricevitorie lotto.
Sull’argomento, l’opposizione preferisce non prendere posizione, perché se da un lato la tutela dei lavoratori è fondamentale, lo è altrettanto la lotta alla ludopatia.
Ciò su cui si concentreranno i prossimi interventi dei consiglieri di minoranza, invece, sono orari e luoghi della movida da controllare, così come in un certo senso le nuove modalità di democrazia partecipata che possono essere attuate anche su questo tema.
“In particolare – spiega Giulia Argiroffi, consigliera del gruppo Oso – una riguarda le ‘disposizioni in materia di acustica’. L’obiettivo è ampliarle dal solo centro storico a tutta la cosiddetta zona A, riconoscendone il valore di tessuto storico incompatibile con attività di discoteca“. Si tratta di un territorio vasto, che si allunga da un lato ben oltre via della Libertà, con le sue varie parallele e traverse, e dall’altro comprende anche le borgate storiche.
“Mantenendo nella dicitura solo il centro storico – prosegue Argiroffi – inoltre, ci troveremmo davanti a paradossi come quello di via Cavour: a sinistra ok ai concerti, a destra no. In questo modo, invece, ci sarebbe più coerenza con le autorizzazioni”.
Altra novità – sempre che vengano approvati emendamento e subemendamento collegati – potrebbe riguardare la possibilità per gli esercenti di comunicare direttamente alle autorità preposte atteggiamenti dei fruitori che siano contrari alla quiete pubblica. “Queste segnalazioni – sottolinea la consigliera Oso – devono essere tradotte in un report che mensilmente deve essere caricato su un’apposita piattaforma. Questo – dice – serve a monitorare le stesse segnalazioni, capire se ci sono zone che risultano più sensibili di altre e di conseguenza programmare gli interventi in funzione delle reali esigenze della città. La mappatura degli interventi, inoltre, sarebbe utile per togliere il dubbio a tanti cittadini, convinti che la polizia municipale concentri le sue attività di controllo su alcune aree, lasciandone totalmente franche altre. Infine, per non disturbare gli esercenti nello svolgimento del loro lavoro, il Suap fornirà un qr code che dia agli organi di controllo immediato accesso a tutta la documentazione durante le operazioni di verifica”, conclude Argiroffi.
Una nota di colore e un tocco di attualità la dà il subemendamento che riguarda la concessione dei teatri Politeama Garibaldi e Massimo: “Vietate attività ristorative all’interno dei teatri storici cittadini. L’eccezione riguarda cerimonie occasionali come compleanni, prime comunioni, battesimi, matrimoni e divorzi, ma solo per cittadini italiani e stranieri che siano facoltosi”. Il riferimento alla settimana di festeggiamenti organizzati in onore del magnate giapponese Nakajima non è puramente casuale.
La discussione sul regolamento movida il primo giorno si è fermata alla lettura e alla votazione dei primi due articoli, su cui non erano stati presentati emendamenti. Poi, dopo la riunione di minoranza, la seduta non è ripresa. Qualcuno dice che il presidente Tantillo non abbia voluto avvisare i consiglieri di opposizione che erano riuniti per concordare ulteriori subemendamenti nella saletta attigua a Sala Martorana.
Nonostante la presenza dell’assessore Forzinetti, in parte i consiglieri di maggioranza avevano già disertato, altro segno della mancanza di accordi all’interno della coalizione che dovrebbe appoggiare la Giunta Lagalla. Morale della favola: seduta aggiornata per mancanza del numero legale e opposizione pronta, sì, a votare, ma non più a reggere il gioco alla maggioranza… in assenza della maggioranza.