Tra emergenza migranti, rischio incendi e osservatori astronomici che per decreto del Governo nazionale non dovranno essere sottoposti a vincoli di nessuna natura, il lavoro di Legambiente Sicilia non si ferma, neanche dopo le dimissioni del presidente Giuseppe Alfieri a soli otto mesi dalla sua elezione.
Le dimissioni di Alfieri
Motivi personali, che per una volta non sono di natura negativa, ma che impediranno all’avvocato trentottenne di proseguire il percorso iniziato dopo il congresso di novembre. “Ho rassegnato le mie dimissioni – precisa Alfieri – per ragioni di natura esclusivamente personale, che in alcun modo sono riconducibili alle azioni messe in campo dall’associazione. Sono particolarmente orgoglioso di avere rappresentato l’associazione in questi mesi. Il lavoro che Legambiente Sicilia fa da anni prosegue con l’impegno e la passione dei tanti volontari e attivisti presenti sui territori”.
E, infatti, fino al congresso di Palermo dell’11 e 12 novembre sarà la direttrice, la trentunenne Vanessa Rosano, la legale rappresentante pro tempore dell’associazione.
Il futuro di Legambiente Sicilia
Si pensa, però, già al futuro. E con i diversi fronti aperti non potrebbe essere altrimenti. Nomi, però, ancora non ne circolano. Di sicuro, alla presidenza non rivedremo Gianfranco Zanna, che ha guidato Legambiente per sette anni e che nel 2022 aveva voluto concludere in anticipo il suo ultimo mandato, auspicando un ricambio generazionale arrivato proprio con Alfieri.
“Non penso – dice Zanna – di ricandidarmi. Certo, le dimissioni di Alfieri sono stata una sorpresa, bella per ciò che significano per lui. Ma sono state un colpo per l’associazione, che a distanza di pochi mesi dall’elezione deve e vuole scegliere una figura con le stesse caratteristiche del presidente uscente. E non sarà facile, perché avevamo fatto un’ottima scelta puntando su di lui. E infatti resterà in Legambiente, con altri compiti”.
L’identikit del nuovo presidente
Che abbia un’anima da volontario, che possa avere un po’ di esperienza con la politica, che confermi il salto generazionale di 20 anni per poter proiettare l’associazione nel futuro. Ma, soprattutto, che sia disponibile a dedicare del tempo, molto, a guidare l’associazione. È questo l’identikit del nuovo presidente, o della nuova presidente.
I tempi sono stretti. L’obiettivo è il congresso di novembre, con annessa assemblea. Gli appuntamenti dell’autunno, però, sono diversi e partono già dal 20 ottobre con l’Ecoforum su Rifiuti ed economia circolare. Il nuovo presidente, poi, inaugurerà il 24 novembre la quinta edizione del Forum sull’Energia, in cui si parlerà di rinnovabili e transizione energetica, spingendo
Le battaglie di Legambiente
Le battaglie di Legambiente comprendono anche la campagna di prevenzione antincendio, quella sulle aree protette, quella di opposizione al Ponte sullo Stretto e quella a favore di una politica migratoria più umana per mettere una volta per tutta la parola fine alle stragi nel Mediterraneo. E poi c’è la questione del ciclo dei rifiuti, con l’associazione da sempre schierata per la chiusura delle discariche vecchio stampo, la non apertura di inceneritori e la necessità di trovare delle valide alternative.
A queste battaglie da poco si è aggiunta anche la vertenza sull’osservatorio astronomico sul Monte Mufara: “Da un anno ci opponiamo – racconta Zanna – e avevamo avuto ragione, sia perché l’opera rientra in un parco area protetta, sia perché la soprintendenza aveva dato parere negativo per via dei vincoli paesaggistici. Adesso è arrivata la deroga nel Decreto Omnibus del Governo nazionale. Noi continueremo a batterci – afferma – perché riteniamo anticostituzionale la norma“, conclude l’ex presidente.
Insomma, chi arriverà sa già cosa lo aspetta.