A guardare bene il calendario, il tempo lento che corre da qui alla pausa estiva che Sala d’Ercole metterà tra sè e la ripresa dell’attività parlamentare non è poi tale da essere riempito con un forcing di leggi e di traguardi da centrare. Oltre alle variazioni di bilancio – bis e al salva-impugnative Sala d’Ercole non pare intenzionata a fare gli straordinari. QUI
E così, dalla riforma dei Consorzi di bonifica alle altre leggi di settore, tra cui quella che riguarda il turismo, l’appuntamento è previsto per fine estate.
Per quella data del resto ci sarà stato anche il restyling di giunta che, annunciato da mesi come un rimpasto a trazione integrale, rischia di concludersi con interventi chirurgici e pochi cambiamenti.
Nei prossimi giorni il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno volerà a Roma per parlare al presidente del Senato Ignazio La Russa dei principali dossier che riguardano FdI, compreso quello delle possibili sostituzioni in giunta. Il risultato del voto dell’8 e 9 giugno che ha mandato in Europa Ruggero Razza e Giuseppe Milazzo, ha delineato nell’Isola un asse più consolidato con il gruppo palermitano (Aricò, Varchi, Cannella e Russo) da una parte e i catanesi, capitanati dallo stesso Galvagno dall’altra. con l’esito di un’agibilità congiunta che dovrebbe rafforzare la linea del partito in Sicilia.
Schifani dal canto suo prosegue nella manovra di potenziamento degli azzurri. Che si voglia vedere Fi come partito-coalizione che ha ospitato alle Europee Cuffaro e Lombardo, o come antagonista privilegiato dei meloniani, in Sicilia chiamati a rincorrere, quel che è certo che il modello sperimentato da Palazzo d’Orleans si è rivelato fino a questo momento vincente in termini di numeri e di obiettivi specifici raggiunti.
Il presidente della Regione darà carte sui tempi e le modalità del nuovo esecutivo, ma soprattutto continua a dosare senza eccessivi problemi le ansie di chi scalpita all’interno del suo partito per incassare la contropartita in giunta e le aspettative di chi non vuole restare ancora a lungo alla finestra.
E i centristi? Cuffaro spera di scansare il potenziale effetto ‘boomerang’ di aspettative sovralimentate per i nuovi ingressi in giunta, mentre Raffaele Lombardo dopo aver puntellato le posizioni elettorali con l’elezione di Caterina Chinnici, guarda al rimpasto senza eccessivi patemi. Per entrambi i leader ed ex governatori il futuro elettorale condito da vaste sacche di elettorato moderato nell’Isola, sembra più che assicurato.