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Lamiere spaccate, pezzi di plastica, sacchetti, resti di elettrodomestici e chi più ne ha più ne metta. Questa, la scena che si presenta oggi in quello che è ormai l’ex campo nomadi della Favorita a Palermo.
A distanza di qualche giorno dallo sgombero dell’area e dell’abbattimento delle baracche abusive imposto al Comune dalla magistratura, il presidente dell’associazione comitati civici Palermo, Giovanni Moncada, è riuscito ad accedere nell’ex campo rom tollerato per oltre 20 anni dal Comune e dismesso la settimana scorsa, documentandone lo stato: “C’era una volta un campo Rom all’interno del parco della Favorita, il più grande parco urbano d’Europa – afferma Moncada – Ecco come si presenta oggi 8 aprile 2019 l’enorme distesa di 54.000 mq. dove i nostri amministratori, noncuranti dei 6 campi sportivi (5 di calcio e uno di baseball) quasi 30 anni addietro hanno fatto insediare i Rom“.
“Se prima gli “alloggi” abusivamente costruiti in questa area all’interno della “Riserva Monte Pellegrino”, classificata zona B, avevano reso questa enorme distesa in un ammasso di tuguri e di fatiscenti baracche, prive di qualsiasi servizio come fognature, acqua e corrente elettrica, oggi lo spettacolo è ancora più inverosimile e allucinante. Tutto è stato abbattuto e quello che resta fa davvero “paura”” aggiunge il presidente dell’associazione.
“Vediamo i resti di quello che non poteva e non doveva essere edificato, il sottobosco danneggiato per procurarsi la legna, le cassette per gli allacci alla corrente dell’Enel piantate sugli alberi e con i fili sparsi per terra, senza alcun rispetto di alcuna normativa vigente, con rischio incendi. Liquami e spazzatura ovunque” prosegue Moncada.
“Eppure tutti negavano questa realtà, che alcuni cittadini col senso di avventura e tanto incosciente coraggio continuavano a documentare, talvolta fra gli insulti degli accampati. Vedremo adesso quanto costerà alla comunità riqualificare questi immensi spazi sottratti per oltre due decenni ai palermitani, ad uso esclusivo di un gruppo di “nomadi” che, per definizione, dovevano restare sui luoghi per un breve periodo. Speriamo che la loro sistemazione in luoghi idonei sia realizzata in modo umano, ma sul serio, non come fatto in passato e che il parco ritorni ad essere un luogo dove tutti possano praticare sport e vivere giornate all’aria aperta” conclude Moncada.
Dopo circa 20 anni il campo rom del Parco della Favorita è stato dismesso, l’ultima operazione di sgombero è avvenuta venerdì 5 aprile, quando le ultime famiglie, 13 in totale, sono state accompagnate in alcuni hotel per poi procedere con un piano individuale per il loro inserimento nel tessuto sociale ed economico cittadino.
Già a luglio del 2018 era stato il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo a notificare al Comune un provvedimento di sequestro dell’area del “Campo nomadi”.
Nel testo del provvedimento venne ricostruita la storia del “Campo” a partire dai primi anni ’90, quando un gruppo di cittadini Rom della ex Jugoslavia fuggirono dal conflitto nella regione del Kosovo, stabilendosi a Palermo. Per oltre 20 anni sono rimasti dentro il Parco della Favorita, occupando un’area di circa 53 mila metri quadri, classificata come Riserva Naturale. La “provvisorietà”, per molti di loro negli anni si è però persa per strada e il campo ha continuato a restare là, nel cuore del parco più grande d’Europa.
In diverse occasioni l’associazione comitati civici Palermo, aveva posto all’attenzione dei responsabili della Pubblica amministrazione, l’impianto elettrico fatiscente “non realizzato nel rispetto delle normative vigenti all’interno del campo nomadi della Favorita e quindi irregolare“, e i diversi problemi di natura igienico – sanitari.
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