L’esclusione di Beppe Lumia dalle liste del Pd è l’ultimo tassello di un partito in frantumi, che venerdì notte ha definito fra le polemiche i candidati alle prossime elezioni.
E Lumia, che insieme a Crocetta è il grande escluso, non le manda a dire; “La notte scorsa – spiega – è stato dato un altro colpo mortale all’idea di partito progressista, plurale, fatto di culture politiche, di classi dirigenti, di progettualità che si incontrano, per restringere il cerchio e vivere questa campagna elettorale con un’idea disperata e del “si salvi chi può”. L’area Emiliano e l’area Orlando sono state colpite alle spalle perchè hanno un’idea di partito progressista, plurale e aperto.
“Il caso personale – afferma – lascia il tempo che trova ed è del tutto irrilevante. Lascio il Parlamento, ma non la politica e nessuno si illuda che io sia disposto ad abbandonare l’idea di costruire un Pd realmente democratico. Un partito non a trazione dorotea, ma di sinistra, una sinistra radicata nei territori e socialmente attenta ai valori dell’uguaglianza e della sicurezza”.