C’è chi grida “Onestà Onestà” ergendosi a paladino della giustizia e della buona politica e poi, da deputato, preferisce avvalersi della “facoltà di non rispondere” durante un processo. Dopo l’esito dell’inchiesta sulle firme false di Palermo sono stati sospesi quattro attivisti grillini per per ‘comportamento lesivo verso Movimento‘. Si tratta dei deputati Riccardo Nuti, ex candidato sindaco di Palermo, Claudia Mannino, Giulia Di Vita e Samantha Busalacchi; per loro sospensione cautelare dal Movimento disposta dal collegio presieduto dai tre probiviri Riccardo Fraccaro, Paola Carinelli e Nunzia Catalfo. “Ogni valutazione definitiva sull’eventuale addebito disciplinare sarà effettuata nella piena cognizione di tutti i fatti rilevanti di cui al presente procedimento, anche all’esito delle valutazioni svolte dall’autorità giudiziaria e nel contraddittorio con gli interessati“. Questo è quanto si legge sul blog di Beppe Grillo.
“Nuti, Mannino e Busalacchi sono stati segnalati inoltre come comportamenti non conformi ai principi del MoVimento l’avvalersi della facoltà di non rispondere di fronte ai Pm e il rifiuto di procurare un saggio grafico (come appreso dalle agenzie di stampa)“, si legge ancora nel post.
La settimana scorsa i vertici del Movimento – tra cui Luigi Di Maio – avevano chiesto l’autosospensione dei colpevoli; oggi la decisione definitiva in seguito agli interrogatori dei giorni scorsi avvenuti al Tribunale di Palermo durante i quali gli indagati avevano preferito non rispondere.